Fotografia Europea 2024 - La natura ama nascondersi

Appuntamento a Reggio Emilia dal 26 aprile al 9 giugno 2024

22 Aprile 2024

Appuntamento a Reggio Emilia, dal 26 aprile al 9 giugno 2024, con la XIX edizione del Festival Fotografia Europea, che ci conduce a riflettere su temi di grande urgenza: i legami tra Uomo e Natura, le trasformazioni immaginate dagli esseri umani, le dinamiche per superare l’atteggiamento di predominio. Reggio Emilia torna così a osservare i cambiamenti della contemporaneità attraverso gli occhi di grandi fotografi e di giovani esordienti. Il tema scelto quest'anno è "La natura ama nascondersi 

Radio Monte Carlo è radio ufficiale

LE MOSTRE

La mostra storica di questa edizione torna nelle sale di PALAZZO MAGNANI con la prima retrospettiva  mai presentata in Italia di Susan Meiselas, fotografa americana nota soprattutto  per il suo lavoro nelle aree di conflitto dell'America Centrale (1978-1983) e in particolare per i suoi potenti scatti della rivoluzione nicaraguense.

Le sale dei cinquecenteschi CHIOSTRI DI SAN PIETRO ospiteranno dieci esposizioni. Al piano terra, ad aprire gli occhi dei visitatori, una mostra che cattura l'infinita mutevolezza delle nuvole in una collettiva, intitolata Sky Album. 150 years of capturing clouds a cura di Luce Lebart e Michelle Wilson, in cui si celebra la vastità e la bellezza delle immagini di nuvole e l'unicità della pratica di fotografare il cielo da parte di scienziati, dilettanti e artisti. Al primo piano, il progetto espositivo di Helen Sear, dal titolo Within Sight, presenta una serie di opere multiple e composite che esplorano la dissoluzione della prospettiva a lente singola associata all'obiettivo della macchina fotografica. Yvonne Venegas con Sea of Cortez traccia una storia intergenerazionale in equilibrio tra l’esperienza della sua famiglia - che ha abitato le miniere di rame di Santa Rosalia, nella Bassa California, all’inizio del Novecento- e quella di un’intera generazione che ha sfruttato i territori intorno al Mar di Cortez.  Il fotografo indiano Arko Datto porta all’attenzione dei visitatori la questione incombente della catastrofe climatica e dei rifugiati che questa genera, attraverso una trilogia fotografica in corso da nove anni. Matteo de Mayda, fotografo veneziano, espone ai Chiostri un’installazione composta da foto d’archivio e di reportage, immagini satellitari e al microscopio, testimonianze individuali e teorie scientifiche che fanno parte del progetto There’s no calm after the storm, in cui indaga gli impatti a lungo termine e meno visibili della tempesta Vaia, che ha colpito il Nord-est dell’Italia alla fine del 2018. La mostra di Jo Ractliffe si intitola Landscaping ed è interamente dedicata al paesaggio sudafricano ripreso durante i suoi viaggi in auto lungo la costa sud-occidentale. Nel grande corridoio centrale, Natalya Saprunova espone il progetto Permafrost che racconta la vita delle popolazioni dell’estremo nord del continente asiatico. La fotografa americana Terri Weifenbach in Cloud Physics esplora la vitale interconnessione tra le nuvole del nostro pianeta e le intime forme della sua vita biologica. Lisa Barnard con la mostra An Act of Faith: Bitcoin and the Speculative Bubble conduce alla riflessione sull’essenzialità della natura nella creazione di bitcoin, beni digitali che seppur immateriali richiedono un enorme sforzo ambientale. Bruno Serralongue dedica il suo progetto, dal titolo Community Gardens of Vertus, Aubervilliers, alla lotta - su scala locale, ma legata a una più ampia consapevolezza della necessità di preservare ambienti vivibili di fronte a progetti ecocidi – che alcuni giardinieri hanno iniziato nel 2020 per opporsi all’abbattimento di oltre 4.000 metri quadrati di orti, a favore di nuove costruzioni per i Giochi Olimpici di Parigi 2024.  

Nella sede di PALAZZO DA MOSTO trova posto la Committenza di questa edizione, insieme a una mostra dedicata ai libri fotografici e ai due progetti vincitori della Open Call.

La produzione di Fotografia Europea 2024, affidata a Karim El Maktafi, si intitola day by day.  

I progetti selezionati dalla giuria della Open Call, tra gli oltre 500 lavori di artisti e curatori che vi hanno partecipato, sono quelli di Marta Bogdańska e Michele Sibiloni.

Riapre, per la XIX edizione di Fotografia Europea, la splendida VILLA ZIRONI, gioiello dell’architettura liberty che ospiterà la mostra Radici, di Silvia Infranco, a cura di Marina Dacci.

Ad abbracciare il festival, numerose altre mostre partner che gravitano intorno ad esso, organizzate dalle più importanti istituzioni culturali cittadine e ospitate nei loro spazi.

A PALAZZO DEI MUSEI, Zone di passaggio, a cura di Ilaria Campioli, propone una riflessione sul tema del buio e della notte con l’obiettivo di raccontare l’importante ruolo che entrambi rivestono nell’immaginario collettivo. Punto di partenza sono le numerose opere di ambientazione notturna di Luigi Ghirri.

Lo SPAZIO GERRA propone la mostra NEW THEATERS OF THE REAL. Collaborating with AI .

Collegata al festival è la proposta della COLLEZIONE MARAMOTTI che espone la prima mostra personale istituzionale italiana di Silvia Rosi, dal titolo Disintegrata.  

Anche quest’anno lo Speciale Diciottoventicinque, il progetto formativo di Fotografia Europea, torna con la tredicesima edizione per accompagnare i giovani amanti della fotografia in un percorso che permette di imparare, condividere e confrontarsi con il mondo dell’arte fotografica, creando un vero progetto espositivo collettivo. 

Oltre alle mostre arricchisce il Festival un calendario di appuntamenti che accompagnerà i visitatori dalle giornate inaugurali – 26, 27, 28 aprile – fino al 9 giugno.

In programma, oltre agli incontri con gli artisti, anche momenti di confronto con Mariangela Gualtieri, poetessa e scrittrice, Marco Paolini drammaturgo e scrittore, entrambi in dialogo con Loredana Lipperini scrittrice e giornalista. Inoltre presentazioni di libri, book signing, letture portfolio e  BOOKFAIR, lo spazio dedicato agli editori indipendenti.

La terza edizione di FOTOFONIA, la declinazione musicale del festival curata da Max Casacci (produttore e fondatore dei Subsonica), ha come titolo Urban souls ed è dedicata alla Storia, al presente e al futuro di una musica italiana capace di fondere radici black e soul, con la complessità dei linguaggi urbani contemporanei, attraverso melodia e parole. 

Anche per questa edizione il CIRCUITO OFF - l’evento collettivo e indipendente che arricchisce il Festival con una serie innumerevole di mostre diffuse in tutto il territorio cittadino – presenta progetti di fotografi professionisti accanto a giovani alle prime esperienze, appassionati e associazioni che dovranno misurarsi con il tema del fragile equilibrio tra Uomo e Natura esponendo i propri scatti in negozi, ristoranti, studi, cortili e case private, sedi storiche, gallerie d’arte.  

Tutte le info su fotografiaeuropea.it  

Webradio

Radio Monte Carlo sempre con te

Disponibile su