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André Kertész. L’opera, 1912 - 1982

Presso CAMERA Centro Italiano per la Fotografia una grande mostra dedicata al celebre maestro. Dal 19 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024

A Torino CAMERA Centro Italiano per la Fotografia ospita, nelle Sale espositive, dal 19 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024,una imperdibile mostra che ripercorre l’intera carriera di André Kertész, fotografo di origini ungheresi, nato a Budapest nel 1894, giunto in Francia nel 1925 e trasferitosi infine negli Stati Uniti nel 1936, dove morirà nel 1985.

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In esposizione oltre centocinquanta immagini che seguono le tappe biografiche dell’autore, a partire dalle prime fotografie amatoriali scattate nel suo paese d’origine e durante gli anni della Prima Guerra Mondiale: in questi anni, Kertész mostra la capacità di trasformare la quotidianità in immagini sospese tra sogno e apparizione metafisica.

Seguono le celebri icone realizzate nella Parigi capitale del mondo culturale degli anni Venti e Trenta: le strepitose nature morte realizzate nello studio del pittore Piet Mondrian; i ritratti di personaggi che hanno fatto la storia della cultura e del costume del Novecento, dal regista Sergej Ėjzenštejn alla musa Kiki de Montparnasse allo scultore Ossip Zadkine; le scene di strada, diurne e notturne, i luoghi dove Kertész cerca, secondo le sue stesse parole, “la vera natura delle cose, l’interiorità, la vita”. Infine, le “distorsioni” – giochi nati dagli specchi deformanti dei baracconi del luna park – che lo hanno reso una figura di primo piano anche nell’ambito surrealista.

L’esposizione esplora anche la produzione di Kertész negli Stati Uniti, in un clima culturale profondamente diverso: da un lato Kertész ritorna sugli stessi temi, dall’altro si lascia affascinare dalle nuove architetture, dai nuovi stili di vita, dai nuovi panorami cittadini. Tra questi scatti, in alcuni casi inediti, si ricordano quelli spettacolari del porto di New York o dello skyline della Grande Mela (in uno appaiono ancora, naturalmente, le oggi scomparse Twin Towers). 

La mostra, curata da Matthieu Rivallin – responsabile del Dipartimento di fotografia della MPP, grande esperto di Kertész – e da Walter Guadagnini – direttore artistico di CAMERA –, celebra anche il sessantesimo anniversario della presenza del fotografo alla Biennale di Venezia: la traccia delle opere in mostra si basa infatti sulla lista manoscritta delle opere esposte in quell’occasione, ritrovata tra i documenti presenti negli archivi della MPP, una curiosità in più che lega il grande maestro al nostro paese.  

André Kertész (1894 - 1985)

André Kertész è considerato oggi uno dei maggiori fotografi del Novecento. La sua vasta opera affonda le radici nella cultura ungherese e vede, accanto a composizioni segnate dall’influenza delle avanguardie, soprattutto quelle dell’Europa orientale, creazioni in cui dominano poesia e intimismo. Arruolato nell’esercito austro-ungarico allo scoppio della Prima guerra mondiale, il giovane fotografo ritrae la vita quotidiana dei soldati sviluppando una poesia dell’attimo, poco interessata agli aspetti eroici o drammatici del conflitto. Terminata la guerra, Kertész arriva a Parigi, frequenta gli ambienti dell’avanguardia, fotografa i suoi amici ungheresi, gli studi degli artisti, le scene di strada, i caffè e i parchi parigini. Grazie alla crescente notorietà, diventa uno dei fotografi del rotocalco settimanale “VU”, per il quale illustrerà quasi centocinquanta articoli dal 1928 fino alla partenza per gli Stati Uniti. Qui collabora  con le riviste del gruppo editoriale Condé Nast, tra cui Vogue e House and Garden. A partire dal 1962, Kertész assiste al riconoscimento della propria opera da parte delle istituzioni e del grande pubblico: si susseguono le esposizioni alla Biennale di Venezia, alla Bibliothèque nationale de France o al Museum of Modern Art di New York. 

Tutte le informazioni sul sito www.camera.to 

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