Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese
Dal 13 maggio a Verona, negli spazi monumentali del Palazzo della Gran Guardia
Sono gli scenografici spazi del Palazzo della Gran Guardia a Verona, a ospitare, dal 13 maggio fino al 2 ottobre la grande esposizione intitolata "Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese" e dedicata a Giovan Francesco Caroto (1480 circa 1555), che racconta l’evoluzione del grande pittore con oltre 100 opere provenienti da alcune delle più prestigiose collezioni italiane ed estere.
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Il percorso espositivo è articolato in sezioni che mettono in luce momenti particolari della carriera
di Caroto e significativi aspetti dei suoi interessi e della sua personalità artistica (tre sezioni ospitano installazioni multimediali). Questi i titoli delle sezioni:
1. Giovan Francesco Caroto, tra Verona e Mantova, all’ombra di Mantegna
2. In viaggio tra Milano e Casale Monferrato
3. Giovan Francesco e l’arte del ritratto
4. Giovanni Caroto pittore
5. Verona, gli anni della maturità
6. I Caroto e la famiglia Della Torre
7. Da Caroto a Paolo Veronese: nuovi orizzonti della pittura veronese
8. Giovanni Caroto testimone di antichità
9. Tra arti e scienze naturali: la bottega dello speziale e la Wunderkammer del museo Calzolari
Alla mostra si collega una rete di itinerari artistici nelle chiese cittadine in cui si trovano pere dell'artista.
I curatori della mostra (Francesca Rossi Direttore dei Musei Civici di Verona, Gianni Peretti Storico dell’arte, Edoardo Rossetti Scuola Universitaria Professionale Svizzera Italiana – SUPSI Lugano) evidenziano il ruolo di primordine dell’artista: “Giovan Francesco Caroto è l’emblema della capacità degli artisti veronesi di muoversi su aree geografiche diverse della Penisola riuscendo a contaminare quanto appreso in gioventù e inserendo la loro città in una complessa rete di relazioni artistiche".
Giovan Francesco Caroto visse a Mantova, alla corte dei Gonzaga, sotto l’egida di Mantegna; a Milano , al servizio di Antonio Maria Visconti; a Casale Monferrato, alla corte del marchese Guglielmo IX Paleologo. Conobbe e apprezzò la pittura fiamminga e nordica e anche Raffaello e i suoi seguaci, si dedicò a pittura, miniatura, disegno naturalistico, medaglistica, statuaria, ma raggiunse forse i suoi esiti più personali e felici nel ritratto e e nella pittura di paesaggio.
Scopri tutte le info sul sito http://web-civitart.it/caroto/