Super Bowl 2019: gli artisti snobbano l’evento?

Diversi cantanti hanno rifiutato di partecipare al prestigioso spettacolo dell’intervallo della partita più seguita al mondo.

01 Febbraio 2019

Il 3 febbraio 2019 andrà in scena la 53esima edizione del Super Bowl, finale del campionato di Football americano e uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo. Questa stagione sportiva verrà ricordata per le dure proteste antirazziste da parte del giocatore Colin Kaepernick che ha creato più di un semplice grattacapo alla NFL (National Football League).

Il Super Bowl è l’essenza dello spettacolo americano: partita di assoluto livello con migliaia di sponsor e fuochi di artificio lo rendono un prodotto televisivo unico, seguito da più di 100 milioni di persone. In molti non vedono l’ora di poter ammirare lo show solo per assistere alle pubblicità esclusive che vengono create appositamente per questo evento e mandate in onda. Ma a farla da padrone è il concerto dell’intervallo, della durata di mezz’ora, che dagli anni ’90 in poi ha visto protagonisti grandissime star della musica internazionale come Justin Timberlake, Lady Gaga, Coldplay, Beyoncé e Katy Perry oltre a personaggi come Michael Jackson, Bruce Springsteen, Prince, U2 e Rolling Stones.

Di solito gli artisti che si esibiscono durante l’intervallo del Super Bowl vengono annunciati con largo anticipo mentre quest’anno è arrivata la conferma della presenza dei Maroon 5 solamente a metà gennaio. Il pubblico, una volta venuto a conoscenza dello spettacolo della band, ha indetto una petizione online per chiedere al gruppo capitanato da Adam Levine di non presentarsi all’evento. Anche Travis Scott, famoso rapper afroamericano, parteciperà allo show e, cercando di allentare la tensione, ha dichiarato che la NFL donerà 500 mila dollari ad un’associazione benefica che si occupa di ingiustizie sociali.

La tensione è palpabile e rispecchia tutti i problemi dell’America contemporanea: nel football è partito tutto da Colin Kaepernick che nel 2016 si inginocchiò durante l’inno nazionale come segno di protesta per il razzismo imperante negli Stati Uniti. Da allora la NFL ha avuto grossi problemi di immagine ma il primo a subirne le conseguenze è stato proprio Kaepernick: nonostante sia uno dei migliori quarterback in circolazione nessuna squadra ha proposto un contratto al giocatore che ancora oggi risulta senza squadra. Numerose celebrità afroamericane hanno appoggiato la scelta di Colin, come Rihanna e Jay-Z, ma le stesse hanno rifiutato di partecipare allo spettacolo del Super Bowl.

Webradio

Radio Monte Carlo sempre con te

Disponibile su