19 Luglio 2018
Il 20 luglio 1969 il primo uomo sbarcava sulla Luna. Si trattava di Neil Armstrong, che poggiando il piede sulla superficie lunare, esclamava: «Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità».
Parole passate alla storia: ma non furono esattamente queste. Ecco come si è svolta la vicenda, nel racconto del giornalista Joel Shurkin che il 20 luglio del 1969 era con i colleghi nella sala stampa del centro spaziale di Houston, in Texas.
Per seguire lo sbarco c'erano un televisore e un sistema audio, ma ben diversi da quelli super-tecnologici di oggi. Quando Armstrong pronunciò la famosa frase (che in inglese è «That’s one small step for a man, but one giant leap for mankind»), la trasmissione era disturbata e non si sentì distintamente la "a" (“un” in italiano) prima di "man" (uomo).
Il significato sarebbe stato dunque: «Un piccolo passo per l’uomo, ma un balzo gigantesco per l’umanità». Ai giornalisti sembrava che la frase suonasse meglio se ci fosse stata la "a", diventando così: «Un piccolo passo per un uomo, ma un balzo gigantesco per l’umanità»
I giornalisti si riunirono per decidere quale frase pubblicare, perché fosse la stessa su ogni giornale. Alla fine, si scelse la versione senza la "a", per essere il più fedeli possibile a quanto sentito. Ma negli anni a venire, magazine, film e persino enciclopedie hanno invece aggiunto la "a" mancante.
Armstrong ha sempre dichiarato di aver pronunciato la "a" anche se, nell'emozione del momento storico, non aveva badato a scandirla per bene. Oggi, anche riascoltando con le più moderne tecnologie quell'audio, non si viene a capo del dilemma...
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