03 Gennaio 2025
Michael Schumacher è nato a Hürth, in Germania, il 3 gennaio 1969 ed è considerato uno dei più grandi piloti di tutti i tempi. Da parecchi anni vive un calvario di cui si sa poco. Il 29 dicembre 2013, mentre sciava sulle piste di Méribel in Francia, cadde e batté rovinosamente la testa contro una roccia. L’urto venne aggravato dalla presenza di una videocamera sportiva, la cui asta di supporto perforò il casco impattando contro il cranio. Dopo aver trascorso diversi mesi in coma farmacologico, il 16 giugno 2014 lasciò l’ospedale di Grenoble iniziando un percorso riabilitativo in una clinica privata. Il 9 settembre 2014 è stato dimesso dall’ospedale per proseguire la riabilitazione a casa, a Gland, e da allora la famiglia ha mantenuto il riserbo totale sulle sue condizioni di salute.
Il suo patrimonio personale ammontava a 850 milioni di dollari nel 2016 e le cure cui si sta sottoponendo costano circa 8 milioni l’anno. Soprannominato il “Kaiser” (l’Imperatore), Schumacher ha perso la madre a causa di un cancro nel 2003 e vive oggi in una grande casa in Svizzera. Fuori dalle piste, è comparso sul grande schermo in “Asterix alle Olimpiadi” e ha prestato la propria voce per il suo stesso personaggio ideato nel cartone “Cars – Motori ruggenti”.
La sua parabola in Formula 1 iniziò nel 1991 al volante della Jordan, scuderia che lo chiamò in sostituzione di Bertrand Gachot a partire dal GP di Spa in Belgio. I primi punti arrivarono già al secondo appuntamento, a Monza, con un quinto posto cui fecero seguito i sesti conseguiti in Portogallo e Spagna. Nel 1992 passa alla Benetton, vincendo proprio in Belgio il primo Gran Premio nella massima categoria. Concluso il Mondiale al terzo posto, nel 1993 sale nove volte sul podio e trionfa in Portogallo, chiudendo l’anno al quarto posto nella classifica piloti. Il 1994 è l’anno della sua consacrazione. Schumacher si aggiudica consecutivamente i primi quattro appuntamenti del calendario – tra cui quello tragico di Imola che costa la vita ad Ayrton Senna – e sei dei primi sette. Squalificato in Gran Bretagna, vive una fase centrale della stagione in sordina favorendo il rientro di Damon Hill della Williams Renault, con il quale si gioca tutto nell’ultima gara ad Adelaide. Qui una manovra azzardata lo costringe al ritiro, portando però fuori strada anche l’avversario e permettendogli così di conquistare il primo dei sette titoli mondiali.
Nel 1995 concede il bis con la stessa scuderia di Flavio Briatore e nel 1996 si trasferisce in Ferrari. La prima stagione a Maranello, dove arriva forte di un ingaggio da 70 miliardi di lire, è in chiaroscuro. Schumacher vince tre gare ma non è mai in lotta per la conquista del titolo, che va proprio a Hill. Le cose cambiano nel 1997, ma ancora una volta Schumacher si trova a scontrarsi con le Williams e stavolta è il figlio d’arte Jacques Villeneuve a fargli mandare giù un boccone amaro. I due si giocano il tutto per tutto nell‘ultimo appuntamento a Jerez de la Frontera e, ancora una volta, Schumacher è autore di una collisione col rivale. Stavolta, però, lui è l’unico ad uscire di pista e a fine gara la giuria lo declassa togliendogli tutti i punti conquistati in classifica piloti, per una decisione unica nella storia della Formula 1.
Nel 1998 e 1999 i rivali diventano le McLaren di Mika Hakkinen e David Coulthard. Il finlandese la spunta in Giappone nella prima circostanza, costringendolo a cedere di nuovo all’ultima gara, mentre nel ’99 il brutto incidente di Silverstone costringe Schumi a saltare sette gare, venendo sostituito da Mika Salo. A giocarsi il titolo è allora il compagno di scuderia Eddie Irvine, che si arrende però ad Hakkinen.
Nel 2000 inizia l’epoca d’oro di Schumacher e della Ferrari, che lo porterà a vincere ben cinque Mondiali consecutivi portando a sette il bottino personale totale. In questo periodo, con Rubens Barrichello compagno di box, il tedesco conquista ben 48 gare, dominando in lungo e in largo tutte le classifiche. Nel 2005 e nel 2006, invece, l’egemonia si interrompe in favore di un giovanissimo Fernando Alonso, che lo costringe a cedere lo scettro a bordo di una Renault sulla carta meno competitiva della Rossa. Appeso il casco al chiodo nel 2006, Schumacher opta per un inatteso ritorno nel 2010 al volante della Mercedes, con la quale gareggerà per altre tre stagioni. In una Formula 1 ormai completamente cambiata e dominata dalla tecnologia, a 40 anni suonati, non troverà più guizzi vincenti, pur ottenendo una clamorosa pole position a Montecarlo nel 2012.
E' stato agganciato da Lewis Hamilton nella statistica dei piloti con più titoli iridati conquistati (7), pur restando l’unico ad averne vinti cinque di fila e quello a vantare il maggior numero di piazzamenti tra i primi tre del mondiale: 12 in tutto. Con 19 stagioni disputate, Schumacher è il pilota di Formula 1 più longevo e quello ad aver disputato più GP con lo stesso costruttore: ben 179 furono quelli al volante della Ferrari. Se Hamilton lo ha superato alla voce pole position, Gran premi vinti in assoluto e con lo stesso costruttore, Schumacher annovera ancora diversi primati. Da quello per il maggior numero di vittorie nella prima gara della stagione (5), al totale di successi in una sola stagione (13), fino al numero di stagioni (15) in cui ha ottenuto almeno una vittoria. Inoltre detiene ancora oggi il maggior numero di giri veloci (77), di podi consecutivi (19) e di podi (12) nello stesso Gran Premio, fatto registrare su tre circuiti diversi: Montreal, Jerez e Imola. Ancora oggi è il pilota ad aver condotto il maggior numero di giri al comando di una corsa, ben 5.111 complessivi.
La passione per l’automobilismo è un vizio di famiglia. Gliel’ha trasmessa il padre, lavorando in un circuito di go kart. Oltre a Michael, infatti, anche il fratello minore Ralf è approdato in F1, restando nel circus dal 1997 al 2007 e aggiudicandosi sei Gran Premi. Dal 1992 è legato sentimentalmente a Corinna Bretsch, in precedenza compagna del rivale in pista Heinz-Harald Frentzen. I due si sono sposati nel 1995 e dalla loro relazione sono nati Gina Marie nel 1997 e Mick nel 1999. Quest’ultimo ha deciso di ripercorrere le orme del padre. E forse non poteva essere altrimenti, considerando il video che lo ritrae ad appena un anno sul circuito del Nurburgring insieme a papà Michael. Un ideale rito di iniziazione che ha accelerato una passione presente nel DNA di famiglia.
Baby @SchumacherMick first got behind the wheel with his father Michael at just one year old #F1 #RoadToF1 pic.twitter.com/2RYP9aQ061
— Formula 1 (@F1) December 2, 2020
(Foto Getty Images)
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