10 Maggio 2019
Confessiamolo: non c'è niente di più pratico dell'insalata in busta. Già tagliata, già pronta, perfetta per una cena veloce senza affaccendarsi ai fornelli.
Però... le insalate in busta potrebbero rivelarsi non molto salutari. Secondo uno studio dell'Università di Torino le insalate già confezionate conterrebbero numerosi microrganismi e batteri. A questo si aggiungerebbe il fatto che l'effettivo deterioramento del contenuto avverrebbe prima della data di scadenza segnata sulla busta.
Le insalate in busta infatti non hanno conservanti e si mantengono fresche solo perché mantenute a bassa temperatura. Questa però dovrebbe essere sempre costante, condizione che molto spesso non si verifica. Infatti i banchi refrigerati dei supermercati non hanno una temperatura uniforme come quella dei frigoriferi di casa.
Inoltre, le insalate in busta, pur se lavate due volte prima di essere confezionate, possono ancora contenere batteri che, al minimo innalzamento della temperatura iniziano a moltiplicarsi facendo gonfiare la busta.
Se dunque vedete buste gonfie, evitate di acquistarle. Va specificato comunque che i batteri riscontrati nelle insalate in busta non sono pericolosi. Il consiglio però è quello di lavare scrupolosamente l'insalata anche a casa. E riflettere anche sull'inquinamento ambientale causato dalla busta in plastica. Perché a volte basta comprare l'insalata fresca e lavarla e tagliarla a casa, per avere un pranzo o una cena salutari e rispettosi dell'ecosistema.
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