RMC DOC- Starbene
28 Marzo 2018
La battaglia con la schiena-out si può fare con la solita convalescenza a letto e antinfiammatori di prassi o armandosi di coraggio per scendere dal letto e decidere cosa fare.
Il mal di schiena è come il mal di denti: toglie l'iniziativa, scoraggia, azzera la volontà, perciò è una cosa seria. Anzitutto, quando arriva, mai smettere di ragionare, quindi il primo passo è l'auto-analisi, perché studiando l'effetto risaliremo alla causa. Il mal di schiena può essere prodotto da strani atteggiamenti posturali, scarpe inadatte, tensioni accumulate nel diaframma e anche, cosa verificata sul campo dal trainer più attento, da un addome fuori forma.
Ma in cima a tutto c'è proprio una schiena non allenata ad essere vittima di se stessa. Perciò, se si è colpiti dalla strega, salvo situazioni limite il “passiamo all'azione” è sempre la strategia più intelligente. Secondo le moderne teorie di riatletizzazione, mobilizzare con estrema cautela e con la tecnica giusta la parte bloccata velocizza il ritorno alla normalità. Ovvio che non si debba rischiare, ma nel novanta per cento dei casi un tecnico esperto suggerirà esercizi di “risveglio muscolare”, simili a quei movimenti che dovremmo fare sempre al mattino, prima di mettersi in piedi. Perché è quello il momento più a rischio: alzarsi di scatto è come partire al mattino con l'auto in accelerazione. Per evitare perciò che la strega torni a mettere a segno un nuovo colpo, inseriamo nel nostro allenamento esercizi di potenziamento e allungamento della schiena: risparmieremo la scatola di antinfiammatori per il prossimo mal di denti.
Roberto Romano
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