RMC DOC- Starbene
I 100 consigli fitness- 22- Se la palestra è troppo elegante, perdi gli stimoli
Meno apparenza, più sostanza nelle palestre, se si vogliono ottenere buoni risultati
La palestra è spazio, ferro e un maestro attento che ci segue. Tutto qui, almeno nel concept iniziale. Ogni atleta ha un propria finalità: migliorare le prestazioni, utilizzare certi esercizi per performare di più nella propria disciplina sportiva o semplicemente stare meglio, obiettivo dei due terzi dei dieci milioni e più di fitnessisti italiani.
Il problema che però si è posto in questi ultimi anni, non è stato capire quale corrente di 'pensiero' applicata al fitness andasse via via per la maggiore e potesse incontrare il maggior numero di adepti. Compreso questo, si sarebbe potuto vedere facce felici mentre saltano su uno step e gestori di palestre contenti d'incassare qualcosina in più.
Ma tutto ciò sarebbe stato troppo semplice e la semplicità viene vista con sospetto. Perciò si è partiti dal fronte opposto: mettiamo in palestra i bonsai e un mega schermo sul tapis roulant per far felice il cliente che s'allena correndo a sedici chilometri orari smanettando sulla tastiera. Ora, nessuno ce l'ha con la tecnologia, ma inseguendo le app si perde di vista l'essenzialità di uno spazio-sport che prevede attrezzature, una pavimentazione ideale, tanta buona volontà da colui che si è appena iscritto e grande pazienza da parte dell'istruttore.
Vista la piega che prendevano alcuni centri fitness “trendy”, non nella qualità del fitness ma delle architetture, si sono rincorsi progettisti di grido, i quali mettevano al primo posto la combinazione dei colori, l'effetto luci palestra e il cosiddetto colpo d'occhio della reception. Solo all'ultimo veniva posizionata nella classifica delle cose importanti per allenarsi la fruibilità degli spazi di chi è arrivato lì non per una passeggiata. Conclusione? Di recente, qualche vecchio capannone con due murales e attrezzi spartani ha piegato in due il centro che ha ricevuto l'award per la lounge area. Niente stimoli niente allenamento, questa è la legge.
Roberto Romano