RMC DOC- Starbene
01 Febbraio 2018
Le teorie sull'allenamento ideale sono innumerevoli e ogni giorno spunta qualche strana e nuova alchimia. Evitiamo d'aprire il capitolo e passiamo alla legge dell'applicazione del buon senso: benché banale è sempre la più sicura.
Nessun dubbio che il training perfetto, ove possa essere messo in atto nello stesso momento, preveda l'allenamento dei tre fattori “F”: Fitness cardio, Fitness forza, Fitness flessibilità.
Ora ipotizziamo un allenamento suddiviso in tre blocchi da 20 minuti. I primi venti saranno dedicati alla parte Fitness cardio, optando per qualsiasi attrezzo che per dirla semplice ci porti “su” la frequenza cardiaca. Allenando il corpo-motore predisporremo bene il corpo-telaio da allenare dopo. Ma torniamo al cardio. Di solito si suggerisce l'utilizzo di un attrezzo qualsiasi, per evitare attese dietro a un tapis roulant quando una bike è già libera. Poi, perché la fase cardio può annoiare. La scelta attrezzo si lascia quindi come opzionale. Si passa alla fase due: dal minuto ventuno al minuto quaranta. Qui, una sequenza d'esercizi non prestampati ma adattati alle caratteristiche specifiche di chi s'allena, sarà d'obbligo, con priorità ai settori muscolari più indietro. In ciò si rispetterà il significato della parola body-building che vuol dire costruire e non distruggere un corpo. Conclusa la fase d'allenamento-telaio, si passerà alla fase d'allungamento dello stesso: dal minuto quarantuno al minuto sessanta perciò ci allungheremo, controllando bene il respiro. Allenamento (ideale), completato in minuti sessanta.
Roberto Romano
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