RMC DOC- Starbene
14 Dicembre 2016
Le componenti che intervengono sugli addominali sono tre: quanto mangiamo, quanta attività aerobica svolgiamo e solo in ultimo quanto alleniamo quest'area. Esperimento: proviamo a mangiare tutto quello che ci capita davanti e allenare l'addome ogni giorno della settimana. La successiva, invece, teniamo l'alimentazione sotto controllo senza mai allenare gli addominali: l'effetto sarà sorprendentemente migliore nel secondo caso. E' come mangiamo che conta di più.
Chiarito questo, passiamo agli esercizi: l'inossidabile crunch (sollevamenti del busto) e il crunch inverso (sollevamenti delle gambe) mantengono un'eccellente posizione in classifica, ma sono stati in parte soppiantati dalle diverse versioni del plank, in voga. La rete è piena d'illustrazioni al riguardo, con foto e video che potranno chiarirvi. Poi la questione obliqui, controversa: vediamo allenare spasmodicamente quest'area alla macchina per le torsioni caricandola al massimo. Le torsioni del busto con sovraccarico sono violente per risultare un buon trattamento per l’addome: “frenare” lo slancio dell'attrezzo, genera una torsione pericolosa della colonna vertebrale con gli obliqui che restano parzialmente inattivi. La strategia per tonificare l'addome è da tutt'altra parte: evitare i carichi pesanti e optare per super-serie con carichi leggeri, ritmo e movimenti a corpo libero. Se pensiamo che col solo controllo della respirazione riusciamo a contrarre l'addome, ci rendiamo conto di quanto la strada verso l'addome ideale sia a molti sconosciuta. Il six-pack perfetto è quello di tuffatori e ginnasti, che nelle loro routine ripetono ossessivamente il movimento di sollevamento gambe a corpo libero, senza sovraccarico.
Roberto Romano
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