RMC DOC- Starbene
04 Novembre 2016
Mentre su fumo e alcol, piaghe sociali estreme, la consapevolezza degli individui ha fatto negli anni passi da gigante, lo stesso non si può dire della tossicodipendenza da zucchero, che sta assumendo, ahimè silenziosamente e con la complicità dell'industria e dei media a lei asserviti, proporzioni incontrollate.
I dati di fatto scientifici sono incontestabili: il consumo di zucchero raffinato, regolare od occasionale che sia, genera diabete, malattie cardiovascolari, ipertensione, cancro, malattie autoimmuni, obesità, steatosi epatica. Tutte le maggiori patologie "moderne" sono correlate al consumo di zuccheri raffinati. E il dato viene tuttavia tenuto sotto silenzio, per non irritare l'industria alimentare che produce a costi irrisori cibi spazzatura zuccherati, con enormi ricavi. Un caffè zuccherato, con i suoi 6 g di saccarosio, invade in pochi minuti il nostro sangue alzando di tre volte la nostra glicemia. Immaginiamoci cosa può fare una lattina di bevanda zuccherata che di grammi ne contiene 35. Inoltre lo zucchero dà dipendenza: altera le nostre regolazioni ipotalamiche e ci spinge ad assumerne, compulsivamente, sempre di più. È ora che le autorità preposte alla pubblica salute incomincino a fare il loro dovere, invece che i comodi di un'industria dolciaria a cui le parole "qualità" e "salute" risultano ancora sconosciute.
Luca Speciani
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