RMC DOC - Starbene
16 Settembre 2016
Non appena un paziente segnala al proprio medico un momento di stanchezza o di rallentamento metabolico di qualunque origine, scatta in automatico il controllo degli esami della tiroide. Fin qui non ci sarebbe nulla di sbagliato, essendo la tiroide un fine regolatore dei nostri consumi e della nostra velocità metabolica.
Il vero problema è la tendenza, non appena si rilevi un minimo segno subclinico di rallentamento (per esempio un TSH un po' più alto della norma), a trattare con terapia sostitutiva ormonale con levotiroxina. Questo modo di procedere è del tutto fuori dalle più recenti linee guida sia americane che europee, che sconsigliano di trattare a fronte di un solo aumento del TSH. Ma sarebbe opportuno anche considerare che un lieve rallentamento tiroideo può avere un significato conservativo (non posso spendere così tanta energia sotto stress o in carestia..) e protettivo, ignorando il quale possiamo procurare danni. Con il delirio di diete ipocaloriche e di digiuni degli ultimi anni non stupisce che tante tiroidi stiano incrociando le braccia.
Luca Speciani
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