27 Luglio 2017
La Venere del Botticelli ti aspetta a Torino!
L'affascinante Venere del Botticelli dei Musei Reali di Torino è tornata in patria, dopo essersi fatta ammirare negli Stai Uniti, e per festeggiare il suo ritorno venerdì 28 luglio è in programma una serata dedicata interamente a questo capolavoro.
Ecco l'invito della Venere, pubblicato sulla pagina Facebook dei Musei Reali di Torino: «Venerdì 28 luglio apertura straordinaria dalle 18,30 con visita guidata al capolavoro. Ingresso al prezzo speciale di 3 Euro.
Dopo essersi fatta ammirare negli Stati Uniti e aver entusiasmato i pubblici d’oltreoceano, torna a casa la Venere di Botticelli dei Musei Reali di Torino, ospite d’onore di una serata speciale di #realedisera interamente dedicata a lei, proprio di venerdì, nel giorno che gli antichi consideravano consacrato a Venere.
Il 28 luglio, per tutti coloro che vogliono conoscere di più sulla “Venere di Torino” e sulla sua storia, è prevista una visita guidata all’opera a cura della direttrice della Galleria Sabauda Annamaria Bava alle 21 (inclusa nel biglietto d’ingresso).
Qual è la storia che si cela dietro al rapporto tra Sandro Botticelli e Simonetta Vespucci, amata da Giuliano de’ Medici e morta tragicamente all’età di ventitré anni, la cui bellezza è stata resa immortale in quest’opera, amata e riconosciuta in tutto il mondo? Già durante la vita dell’artista, il mercante fiorentino Antonio Billi scriveva che l’artista dipingeva bellissime donne nude e Giorgio Vasari, nelle sue Vite, confermava la testimonianza con queste parole: “Per la città, in diverse case fece tondi di sua mano, e femmine ignude assai”.
Solo tre Veneri sopravvivono, attribuibili a Sandro o alla sua bottega: la Venere di Berlino, quella di Torino e una già in collezione privata a Ginevra. Le prime due sono state esposte entrambe ai Musei Reali in occasione della prima edizione di Confronti, nel 2016. Si tratta di nudi monumentali, che possono essere annoverati tra i primi dipinti profani dell’Europa postclassica e che trovano ispirazione in un modello antico che conosciamo come Venere de’ Medici, o Venere pudica, dove la Dea è sorpresa a coprirsi con le mani il seno e il pube. La “Venere di Torino” proviene dalla collezione Gualino. La prima traccia dell’opera risale al 1844».
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