22 Febbraio 2021
Connettersi sott’acqua? Non è più solo un sogno perché il wi-fi marino presto potrebbe diventare realtà. La startup Wsense dell’Università La Sapienza di Roma, nata nel 2018 ha già sviluppato due brevetti internazionali per la rete internet sottomarina.
Il 71 per cento del nostro pianeta è composto da acqua ma non è ancora connesso. Tra le difficoltà maggiori la forte attenuazione delle onde radio nell’acqua salata. E non solo, altre criticità sono la salinità, la temperatura, il rumore delle imbarcazioni in particolare quando si è in ambienti costieri.
Un progetto molto ambizioso quello di Wsense che con una tecnologia alternativa a quella terrestre ha l’obiettivo di connettere il mondo sottomarino attraverso: sensori, robot, droni subacquei che permetteranno di monitorare mari e oceani costantemente.
Sarà una rete ibrida a collegare il mondo sottomarino con quello terrestre. Con delle piattaforme software che consentiranno la connessione tra diversi tipi di sensori. Non solo robot ma anche altri dispositivi di comunicazione.
Alla guida della startup Wsense Chiara Petrioli, ingegnere informatico. È stata un cervello in fuga che dagli Stati Uniti per fortuna è rientrata in Italia. Autrice di oltre 150 pubblicazioni nel settore delle reti wireless è stata definita dalla rivista Wired tra le 50 donne che hanno fatto la storia della ricerca telematica.
(Foto Getty Images)
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