03 Dicembre 2020
Si chiama Erasmus, ha una coda verde particolarmente lunga e si reca in visita alla Terra in media ogni 2.500 anni. Per astrofili o semplici curiosi attesi all’appuntamento con la storia, si tratta di un evento da non perdere. Questo corpo celeste, noto anche come C/2020, sta rischiarando i cieli notturni e il suo passaggio rappresenta un’occasione unica.
Erasmus ha avuto probabilmente origine dalla Nube di Oort, una nube sferica di detriti ai confini del Sistema Solare. Formata da rocce, sostanze gassose e ghiaccio, deve la propria scia colorata alla vaporizzazione dei materiali che ne compongono il nucleo nel momento in cui si approssima al Sole. Il corpo celeste è stato scoperto lo scorso 17 settembre, presso l’osservatorio di Mauna Loa alle Hawaai, da Nicolas Erasmus.
La cometa si colloca a destra di Venere, il pianeta che può essere usato come punto di riferimento per vederla, nella costellazione dell’Idra. Erasmus sarà visibile ancora per pochi giorni, poco prima dell’alba, verso le 5.30 del mattino. Per riuscirci bisogna volgersi verso sud-est, possibilmente utilizzando un binocolo. Il 12 dicembre è la data in cui è previsto il raggiungimento del perielio, ovvero il giorno in cui Erasmus raggiungerà la massima vicinanza al Sole. Per l’occasione si troverà nell’orbita di Mercurio. Solo a quel punto invertirà completamente la rotta.
Secondo quanto stimato dal JPL’s Solar System Dynamics della NASA, il periodo orbitale di Erasmus è di 2.512 anni. Per la maggior parte del tempo la sua orbita attraverserà lo spazio lontano dal Sistema Solare, rendendo quello che stiamo ammirando in questi giorni un evento più unico che raro.
(Credits photo: Getty)
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