16 Ottobre 2019
Il 20 ottobre 1973, esattamente 46 anni fa, veniva inaugurata dalla Regina Elisabetta II in persona la Sydney Opera House, un edificio che in breve tempo è diventato una delle architetture simbolo del XX secolo nonché patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Originale e oggi famosissima, l’Opera House è stata costruita sulla baia della capitale australiana sulla base di un progetto dell’architetto danese Jørn Utzon e ogni anno ospita più di 3mila eventi. La storia della sua costruzione però è molto particolare in quanto lo stesso architetto autore del progetto fu estromesso dai lavori e riabilitato solo 26 anni dopo l’inaugurazione.
Jørn Utzon infatti fu uno dei 200 candidati che partecipò al concorso internazionale di architettura indetto per la costruzione di un teatro dell’opera a Sydney e una giuria di esperti alla fine scelse proprio la sua idea: era il 30 gennaio 1957. L’anno successivo iniziarono i lavori ma sin da subito ci furono numerosi problemi e quando, nel 1965, fu nominato il nuovo governatore del New South Wales egli fece numerose pressioni su Utzon sia a livello estetico che di scelta di fornitori. L’architetto si oppose alle ingerenze del politico che per tutta risposta gli bloccò i fondi per la costruzione dell’Opera House. Così nel 1966 Utzon non riuscì più a pagare il proprio staff, rassegnò le dimissioni e il progetto fu affidato agli architetti David Littlemore, Ted Farmer, Peter Hall e Lionel Todd che completarono l’edificio nel 1973. Solo nel 1999 Utzon fu riabilitato, quando ormai era diventato un architetto di fama internazionale, e nel 2003 vinse anche il Premio Pritzker, la più alta onorificenza per un architetto, con il seguente commento da parte della giuria: «il teatro dell’opera di Sydney è uno degli edifici simbolo del 20esimo secolo, un’immagine di grande bellezza conosciuta in tutto il mondo – oltre che un simbolo della propria città, della nazione e dell’intero continente.»
Dalla forma più unica che rara l’Opera House di Sydney contiene al suo interno più di 1000 sale e stanze destinate a molteplici usi: la Concert Hall, la sala da concerti più grandi, può ospitare fino a 2679 persone e per la sua costruzione furono spesi circa 102 milioni di dollari. Capolavoro dell’architettura moderna, l’edificio sembra ispirato dalle vele di una nave ed ha la particolarità di non avere un lato principale: «sembra che emerga naturalmente dal fondo della penisola, senza che appaia come un oggetto estraneo atterrato sul posto. È perfetto» disse Richard Johnson che partecipò alla sua costruzione.
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