27 Settembre 2018
“L’amante di Lady Chatterley” è un libro che è stato spesso al centro delle cronache: scritto tra il 1925 e il 1928 da David Herbert Lawrence, fu immediatamente etichettato come osceno e messo al bando in quanto raccontava di scene di sesso esplicite e soprattutto della storia d’amore tra una donna della nobiltà inglese e un uomo del proletariato, in un’epoca in cui la morale vittoriana la faceva da padrona. Nell’”Obscene Pubblications Act” del 1959 si legge che un’opera era considerata oscena se il suo effetto «è, se preso nel suo complesso, tale da tendere a depravare e corrompere le persone.»
Il libro fu nuovamente preso in considerazione verso la fine degli anni 50 e nel 1960 si svolse un processo, presieduto dal giudice Lawrence Byrne. Il verdetto consentì di eliminare la censura e permettere la pubblicazione del romanzo, 32 anni dopo la sua composizione e 30 anni dopo la morte dell’autore.
L’edizione Penguin del libro posseduta dal giudice Byrne, il prossimo 30 ottobre, andrà all’asta da Sotheby’s con un prezzo di partenza di 15mila sterline. Si tratta di un libro molto particolare, perché riporta gli appunti di Lady Dorothy Byrne, moglie del giudice. Pare fosse stata proprio la signora Byrne a leggere il romanzo di Lawrence al posto del marito. E infatti in un epico passaggio del processo il pubblico ministero chiese al giudice «Sareste contenti se vostra moglie lo leggesse?» Evidentemente Sir Byrne aveva preso in parola l’avvocato...
La decisione del giudice di permettere la pubblicazione del romanzo segnò un momento molto importante nel Regno Unito: si trattava della fine dell'era del moralismo vittoriano e così la copia di “L’amante di Lady Chatterley” di Byrne assume un valore simbolico, oltre che economicamente rilevante. Il processo in questione ebbe infatti una grande eco in Gran Bretagna e, una volta pubblicato, il libro divenne immediatamente un best seller: in 2 anni raggiunse i 2 milioni di copie vendute.
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