16 Agosto 2018
Era il lontano 18 agosto 1958, proprio 60 anni fa, quando usciva nelle librerie statunitensi “Lolita”, il romanzo scandalo scritto da Vladimir Nabokov. Il libro, che aveva visto la sua prima edizione 3 anni prima a Parigi, fu accolto con molte polemiche dalla società perbenista dell’epoca, per nulla abituata a fare i conti con un tema così spinoso.
“Lolita” è oggi un libro che ha fatto epoca e il suo successo è da attribuire anche al film omonimo di Stanley Kubrick (sceneggiato dallo stesso Nabokov) che contribuì a sdoganare un concetto scabroso: non si parla di pedofilia bensì di amore e della tentazione che colpisce l’essere umano. Il libro infatti è molto interessante in quanto affronta la natura umana in tutte le sue sfaccettature regalando alla letteratura un personaggio unico e controverso, quello del professor Humbert Humbert.
In occasione dell’anniversario della pubblicazione americana di “Lolita” vi sveliamo 5 curiosità su questo romanzo cult.
1. L’ispirazione
Nabokov ha scritto nella postfazione del libro da dove ha preso spunto: «Il primo, piccolo palpito di “Lolita” mi percosse alla fine del 1939 o all’inizio del 1940 a Parigi […] A quanto ricordo l’iniziale brivido di ispirazione fu in qualche modo provocato da un articolo di giornale su una scimmia del “Jardin del plantes”, la quale, dopo mesi di blandizie da parte di uno scienziato, aveva fatto il primo disegno a carboncino dovuto a un animale: il bozzetto rappresentava le sbarre della gabbia della povera creatura. L’impulso che qui registro non aveva alcun nesso testuale con le successive concatenazioni di pensieri, i quali sfociarono, tuttavia, in un prototipo di questo mio romanzo, un racconto di una trentina di pagine». Nabokov fa riferimento a “L’incantatore”, un suo breve romanzo pubblicato postumo dove un uomo si affeziona ad una ragazzina e cerca di sposare la madre per starle vicino, praticamente la genesi di “Lolita”.
2. Il racconto di von Lichberg
Nel 2004 Christpher Caldwell pubblicò un articolo sul New York Times dove, citando lo studioso Michael Maar, faceva riferimento a un racconto del 1916 intitolato appunto “Lolita”: era la storia di un uomo di mezza età che si invaghiva di una ragazzina. A scriverlo fu Heinz von Lichberg, che poi aderì al partito nazista. Nabokov non ha mai citato von Lichberg come fonte di ispirazione.
3. Nel vocabolario
Dopo il romanzo di Nabokov il termine “Lolita” è entrato a far parte anche del vocabolario italiano. Con il termine “Lolita” si intende una «giovinetta che, con la precoce femminilità e il comportamento provocante, suscita desiderio negli uomini maturi».
4. I problemi per pubblicarlo
Molte case editrici, a causa dei temi trattati nel libro, rifiutarono di pubblicare “Lolita”. Alcune proposero diversi tagli e censure ma Nabokov si rifiutò di stravolgere la sua opera. La prima a pubblicare “Lolita” fu nel 1955 la Olympia Press, una casa editrice francese di letteratura erotica. L’anno dopo però il ministro degli Interni francese la bandì per due anni e così il romanzo arrivò negli Stati Uniti nel 1958, pubblicato dalla G.P. Putnam’s Sons e in poco tempo riscosse un successe clamoroso. In Italia arrivò nel 1959 edito da Mondadori.
5. Il film di Kubrick
Nel 1962 Stanley Kubrick portò sul grande schermo la trasposizione cinematografica di “Lolita”. La sceneggiatura fu scritta dallo stesso Nabokov ma Kubrick la rimaneggiò notevolmente, dando per esempio molta più importanza alla figura di Clare Quilty, il drammaturgo che aiuta la ragazzina a scappare da Humbert e che nel film è interpretato da Peter Sellers. Kubrick fu un grande estimatore del romanzo, che considerava una splendida storia d’amore: «Beh, è certamente una delle più grandi storie d’amore […] Usa come criteri lo shock totale e lo straniamento, che gli amanti, in tutte le grandi storie d’amore del passato, hanno prodotto sulle persone intorno a loro. Se si considerano “Romeo e Giulietta”, “Anna Karenina”, “Madame Bovary”, “Il rosso e il nero”, tutti presentano un aspetto in comune: l’elemento dell’illecito, o almeno ciò che era considerato illecito al loro tempo» rivelò il regista.
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