30 Luglio 2018
Buon compleanno Gabriele Salvatores! Oggi il regista napoletano compie 68 anni, festeggiando al meglio una carriera fatta di tantissimi successi che lo hanno definitivamente consacrato tra i migliori artisti italiani in circolazione.
Il suo esordio in cabina di regia risale al 1983 con “Sogno di una notte d’estate”, lungometraggio ispirato all’opera shakespeariana e, appena 6 anni più tardi, nel 1989, firma il grande successo “Marrakech Express” con cui inaugura la cosiddetta trilogia della fuga proseguita poi con “Turnè” e “Mediterraneo”, film con cui si aggiudicherà anche il premio Oscar.
Per omaggiare Salvatores abbiamo stilato una piccola classifica con i 5 film più belli del regista.
1. Mediterraneo
Ormai un film cult: “Mediterraneo”, oltre a consegnare Salvatores al gotha dei registi italiani e internazionali grazie alla vittoria del premio Oscar, ha lanciato il tema della “fuga” tanto caro al regista napoletano. Con questo film Salvatores inaugura un forte legame con un gruppo di attori e amici tra cui spiccano Diego Abatantuono, Claudio Bisio e Fabrizio Bentivoglio.
2. Puerto Escondido
Sebbene non sia direttamente incluso nella trilogia della fuga, il film è da molti considerato una sorta di quarto film fuori lista. Il protagonista infatti, un banchiere milanese, fugge in Messico a seguito di un episodio di cronaca: qui incontra alcuni italiani e cerca di iniziare una nuova vita.
3. Sud
Spaccato di vita italiana, narra delle vicende di un gruppo di quattro persone che occupa un seggio elettorale per protestare contro la loro condizione di disoccupati. La presenza nel seggio della figlia del sindaco colluso con la camorra darà vita a un lungo braccio di ferro con le autorità.
4. Io non ho paura
Il film è ispirato al romanzo omonimo di Niccolò Ammaniti e racconta della storia di Michele, un bambino di dieci anni che un giorno, andando in bicicletta per le desolate strade della Basilicata, scopre un suo coetaneo tenuto prigioniero da una famiglia aguzzina. Ne nasce una particolare amicizia che si concluderà con una tragedia.
5. Educazione siberiana
Anche in questo caso Salvatores porta al cinema un film tratto dal romanzo omonimo di Nicolai Lilin dove si narra dell’importanza dei tatuaggi in una piccola comunità moldava. Qui due amici cresceranno in un contesto difficile cercando di superare i traumi della vita creandosi un futuro meno doloroso possibile.
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