Insegnante licenziata perché “incapace” fa ricorso, ma la magistratura conferma: «Non può più insegnare»

Una maestra elementare è stata ritenuta non più idonea all’insegnamento: scriveva “squola”, con la q, e sbagliava le doppie.

02 Febbraio 2018

Insegnante licenziata perché “incapace” fa ricorso, ma la magistratura conferma: «Non può più insegnare»

Scriveva “squola”, con la q, metteva le doppie dove non servivano e le ometteva quando invece era necessario inserirle, inoltre scriveva parole come “sciaquone”: no, non si tratta di uno studente poco attento alla grammatica ma di un’insegnante elementare di Veternigo, in provincia di Venezia.

La donna, maestra di italiano, è stata dapprima oggetto delle proteste dei genitori dei suoi alunni, che erano addirittura arrivati a non portare più i figli a scuola vista la palese impreparazione dell’insegnante, poi è stata licenziata perché “didatticamente incapace”. Sono stati gli stessi genitori a segnalare l’anomalia al preside della scuola, dopo che gli stessi si erano accorti degli strafalcioni grammaticali nelle correzioni dei compiti degli alunni di prima elementare.

La maestra però non si è data per vinta e ha fatto ricorso al giudice del lavoro per protestare contro il Ministero dell’Istruzione, che l’aveva ritenuta non più idonea all’insegnamento. La donna aveva chiesto di essere trasferita in un'altra scuola o di essere assegnata ad altre mansioni ma il giudice ha confermato il licenziamento e ha di fatto posto fine alla sua carriera da insegnante.

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