25 Settembre 2018
Tanti auguri agli U2! La band che ha scritto pagine di storia della musica si è formata il 25 settembre 1976, esattamente 43 anni fa. Da allora la loro carriera è stata costellata di successi incredibili e sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo con brani storici e indimenticabili.
L’incontro tra i 4 fu praticamente casuale visto che Larry Mullen (il batterista) pubblicò un annuncio dove era alla ricerca di musicisti e così incontrò Paul Hewson (Bono Vox), Adam Clayton (il bassista) e David Evans (the Edge).
Gli U2 sin da subito hanno scritto canzoni che affrontavano la spinosa questione irlandese e si sono sempre impegnati per i diritti civili. Nel 1980 uscì il primo album “Boy”, seguito l’anno successivo da “October”. La band irlandese ebbe subito un buon riscontro di pubblico ma fu con il terzo album “War” del 1983 che gli U2 divennero un gruppo di risonanza internazionale e da allora non si sono mai più fermati. Una curiosità: dal 1976 gli U2 hanno sempre mantenuto la loro formazione originale, un caso più unico che raro nel panorama musicale.
Per celebrare al meglio il compleanno degli U2 abbiamo deciso di raccogliere i loro 5 brani più belli, eccoli di seguito.
1. I will follow
Un brano che fu come una scarica elettrica nel panorama post-punk britannico. Come disse lo stesso Bono il brano fu ispirato da «un vero rancore e un enorme senso di necessità.»
2. Where the streets have no name
Una intro lunghissima, un brano costruito in maniera «lunga e faticosa» come riferì il produttore Brian Eno. Il successo della canzone fu merito anche del bellissimo video girato sul soffitto di un negozio di liquori a Los Angeles, un esplicito omaggio ai Beatles. Curiosità: la loro performance bloccò il traffico della metropoli per ore e ore.
3. Sunday Bloody Sunday
Il testo prese vita dal massacro della polizia britannica nel 1972 quando i soldati spararono sulla folla indifesa durante le proteste di Derry, in Irlanda del Nord. Il bilancio fu tragico: 14 morti e 14 feriti. La canzone è tutt’oggi un inno al pacifismo.
4. I still haven’t found what I’m looking for
Il brano contenuto in “The Joshua Tree” è il frutto delle discussioni tra i musicisti prima che questo venne editato una volta per tutte. La stessa canzone cambiò nome più volte e divenne poi «un inno pieno di dubbi più che di fede» come disse Bono. Nel testo vi sono diversi riferimenti religiosi ma il suo concetto è semplice: bisogna continuare a cercare quello che a volte sfugge di mano.
5. One
Un brano che parla di condivisione, di amore per il prossimo, di pace. Nacque in un periodo molto particolare per gli U2, all’epoca c’erano forti tensioni nel gruppo. Il risultato finale è spettacolare e col tempo la canzone è diventata un inno generazionale. Ebbe un successo clamoroso e ne furono fatte tantissime cover.
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