28 Maggio 2018
È stata per molti la più grande cantante lirica della storia della musica, una diva capace di appassionare milioni di persone grazie alla sua voce e alle sue magnifiche interpretazioni: Maria Callas era molto di più di un soprano, era una donna unica per talento, che ha però avuto una vita tribolata nonostante i tantissimi successi.
Il 28 maggio del 1955, esattamente 63 anni fa, la diva si esibiva al Teatro alla Scala di Milano con una commovente interpretazione de “La Traviata” di Verdi, una serata rimasta a lungo nell’immaginario collettivo degli spettatori milanesi. Giuseppe Di Stefano e Ettore Bastianini facevano parte del cast mentre a dirigere c’era il maestro Carlo Maria Giulini.
Nata a New York da genitori greci il 2 dicembre del 1923 Maria Callas, alias Maria Anna Sofia Cecilia Kalogheropoulos, fu innovatrice e grande maestra, capace di fondere al meglio canto e recitazione nelle sue interpretazioni. Tanto è stato il suo successo che una volta Franco Zeffirelli, regista che ha spesso diretto le prime alla Scala, una volta disse che nella musica esisteva «il prima Callas e il dopo Callas».
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La sua vita è stata però spesso molto ambigua e ricca di momenti bui: la Callas aveva un temperamento irascibile, ebbe una tribolata relazione col miliardario Aristotele Onassis che andò su tutte le copertine dell’epoca e infine il suo repentino dimagrimento diede adito a numerose polemiche. «Fu sfruttata come un enfant prodige; non visse l’infanzia, come non visse la giovinezza. Ecco perché si bruciò in questo suo desiderio finalmente realizzato di follia, di divertimento, con Aristotele Onassis. Lui le fece vivere quello che lei non aveva mai provato prima» disse di lei Alfonso Signorini, autore di un romanzo su di lei. Onassis lasciò la moglie per la Callas, un episodio che fece parlare per anni le riviste di rotocalchi, salvo poi ripagare con la stessa moneta la cantante per volare tra le braccia di Jackie Kennedy, vedova del presidente statunitense. E lo stesse fece la Callas, lasciando il marito Giovanni Battista Meneghini, industriale italiano che le permise di rilanciare la sua carriera dopo la Seconda Guerra Mondiale con tour di successo che la vide protagonista nel 1955, appunto, al Teatro alla Scala di Milano.
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Allo stesso tempo però, in soli due anni perse ben 28 chili passando rapidamente da 92 a 64 kg, un cambiamento netto che la fece diventare anche simbolo di eleganza. In molti però sostennero che la diva avesse volontariamente ingoiato una larva di tenia per perdere così tanto peso.
I continui tradimenti di Onassis però le fecero perdere la lucidità e cadde in depressione: morì a Parigi il 16 settembre 1977 per arresto cardiaco dopo aver sviluppato una dipendenza da un sedativo. «Era quasi una persona immortale incarnata nell’arte lirica, è stata per il canto quello che Toscanini è stato per la direzione d’orchestra» disse di lei Riccardo Muti.
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