02 Gennaio 2024
Le musicassette sono più o meno tornate alla ribalta e, sempre più spesso, diventano le edizioni limitate dei nuovi album. Nell'ultimo anno, per esempio, ne sono state pubblicate come edizioni speciali da Harry Styles e dagli Arctic Monkeys.
Il mercato discografico, di fatto, sta dando segni di ripresa non solo grazie al digitale ma anche col ritorno vintage del supporto fisico. A funzionare di più sono i vinili. Le musicassette in realtà molto meno. Almeno in Italia. Il consigliere delegato di FIMI, la Federazione Industria Musicale Italiana, Enzo Mazza racconta: "Questi prodotti, sostanzialmente, non hanno mercato: il ritorno in voga di questo supporto è una suggestione che ogni tanto torna a galla, ma i dati in nostro possesso parlano di numeri infinitesimali, soprattutto se comparati a quelli del vinile".
Ecco i dati. Nel nostro paese, nei primi sei mesi del 2023, le vendite dei vinili sono cresciute del 14,3%, mentre la categoria "Other physical", che comprende altri supporti fisici tra cui le musicassette, ha registrato un calo del 68,7%.
L'invenzione della musicassetta risale al 1962, e dopo trent'anni è stata riposta in soffitta. Colpa delle nuove tecnologie. La musica cambia invece fuori Europa. Nel Regno Unito, ad esempio, la British Phonographic Industry, l'associazione che rappresenta le case discografiche in UK, lo scorso anno le vendite delle musicassette sono aumentate per il decimo anno consecutivo, superando le 195mila copie. Una cifra importante se paragonata alle 3.823 copie vendute nel 2012, ma in realtà molto bassa. Per fare un paragone, nello stesso anno in Gran Bretagna sono stati venduti più di 5 milioni di vinili.
(foto Getty Images)
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