22 Aprile 2021
Tra i mesi di gennaio e marzo dell’anno in corso la vendita di vinili è cresciuta del 121% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. No, nessun errore: centoventunopercento.
A farlo sapere sono i dati elaborati da Deloitte per conto della Fimi, l’associazione che riunisce le principali case discografiche. Un vero e proprio boom, ma l’ultima rilevazione registra anche un sorpasso storico: nel primo trimestre di quest’anno i ricavi dalla vendita dei vinili hanno superato quelli dei cd (la cui quota di mercato è scesa del 6%).
È la prima volta che succede da quando, una trentina di anni fa, i dischi erano praticamente usciti di produzione per rientrare poi piano piano. Nello specifico: la vendita di vinili ha generato incassi per 4,7 milioni di euro a fronte dei 4,4 dei cd. Numeri che a leggerli bene dicono moltissimo sulla contrazione della vendita di musica su supporti fisici.
Se volessimo disegnare un grafico a torta sulla vendita di musica in Italia oggi la fetta più grossa andrebbe ai servizi di streaming (80%), poi il vinile con l’11% e il restante 9% per i cd.
Più in generale il primo trimestre 2021 vede una crescita del mercato nazionale, con un +37% realizzato dallo streaming, dati sempre da confrontare con quelli dei primi tre mesi del 2020. Crescita della musica liquida quindi, ma tra i supporti fisici grande balzo in avanti del vinile, supportato da una nicchia di appassionati che gli studi e le ricerche definiscono “big spender”.
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