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Arisa senza trucco ci invita ad amarci per come siamo

Mai sentirsi sbagliati a causa del proprio aspetto esteriore: Arisa ci fa riflettere sulla società dell'apparenza. Per liberarci dai condizionamenti esterni e volerci davvero più bene

Forse era davvero scritto nel suo destino. Perché, per un'artista che aveva esordito e conquistato il pubblico con una canzone come "Sincerità" (ve lo ricordate? Era il Festival di Sanremo del 2009) era forse inevitabile fare dell'autenticità il proprio motto.

Ed ecco dunque Arisa pubblicare un lungo, importante post sulla sua pagina Instagram. In cui la cantante si mostra senza trucco e invita tutti ad amarsi per come si è. Senza filtri. Senza make up. Senza ansie da prestazione. La bellezza è spontaneità, è accettazione di sé, dice Arisa. 

La riflessione è lunga, sentita. Arisa ricorda le sue ansie, l'osservarsi sempre impietosamente, il panico al primo segno di cellulite, al primo difetto. La paura di essere imperfetta, e dunque per questo, poco amata. Sempre giudicata.

Finalmente, al culmine di un processo di autocoscienza, Arisa può accettarsi per come è. Piacendosi anche molto, perché nel suo viso e nel suo corpo al naturale trova la vera se stessa. E invita tutti noi a fare lo stesso. E amarci per quello che siamo. ecco le sue parole.

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Questa è la prima foto che faccio da quando ho deciso di ritornare allo stato originale della mia faccia.Senza filtri.Mi spiego meglio: negli ultimi anni la paura del tempo che passa era diventata incombente.Le mie serate le impiagavo a scrutare i difetti sul mio volto e a contare i buchi di cellulite sul mio sedere e sulle mie cosce. Chirurghi e medici estetici sono diventati i miei confessori, pensavo che se fossi diventata più bella la gente mi avrebbe amata di più, che avrei trovato l’amore della mia vita e che sarebbe stato tutto più facile per me con amici e lavoro. Guerre infinite coi miei capelli e tempo perso che non torna più.Io lo so che non sono bella come le tipe che vedo sui giornali e sui social, ma non voglio che sia più un mio problema. Ci sono tante persone care nella mia vita, che amo alla follia, che pur non aderiscono ai canoni del bello che ci propone questo mondo, eppure niente sarebbe lo stesso senza di loro per me.Mi chiedo allora perché solo io dovrei sentirmi meno amabile con la mia faccia, la mia età e la mia cellulite. Un essere umano è quello che è, quello che dà, o quello che appare??Ogni problema diventa un problema solo se gli permettiamo di esistere. Quando portavo gli occhiali e il caschetto mi sentivo me stessa, ma la gente per strada mi prendeva in giro, si permettevano di fare apprezzamenti veramente pesanti sul mio aspetto fisico.Per non parlare del “ ci è o ci fa(?)”che mi ha fatto sentire sbagliata fin dall’inizio della mia avventura.Questo alle donne capita spesso perché siamo in una società che dà per scontato che una donna possa essere messa in discussione per aspetti futili già in famiglia e che sia tutto normale.Da bambine dobbiamo essere accettate da nostro padre e non dare troppo fastidio a nostra madre che è una donna come noi problemi annessi,adolescenti dobbiamo passare l’esame della classe,dei primi flirt,delle amiche fighe che decidono se siamo all’atezza di stare nel gruppo;poi:vogliamo parlare del mondo del lavoro?? È ora di svegliarsi.Sentirci sbagliate ci rende ottime acquirenti.Depotenzia il nostro valore; ci divide e il mondo va a rotoli. Amiamoci per quello che siamo.Siamo Vita #bodypositive

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«Questa è la prima foto che faccio da quando ho deciso di ritornare allo stato originale della mia faccia.Senza filtri. Mi spiego meglio: negli ultimi anni la paura del tempo che passa era diventata incombente. Le mie serate le impiagavo a scrutare i difetti sul mio volto e a contare i buchi di cellulite sul mio sedere e sulle mie cosce.

Chirurghi e medici estetici sono diventati i miei confessori, pensavo che se fossi diventata più bella la gente mi avrebbe amata di più, che avrei trovato l’amore della mia vita e che sarebbe stato tutto più facile per me con amici e lavoro. Guerre infinite coi miei capelli e tempo perso che non torna più. Io lo so che non sono bella come le tipe che vedo sui giornali e sui social, ma non voglio che sia più un mio problema.

Ci sono tante persone care nella mia vita, che amo alla follia, che pur non aderiscono ai canoni del bello che ci propone questo mondo, eppure niente sarebbe lo stesso senza di loro per me. Mi chiedo allora perché solo io dovrei sentirmi meno amabile con la mia faccia, la mia età e la mia cellulite. Un essere umano è quello che è, quello che dà, o quello che appare??

Ogni problema diventa un problema solo se gli permettiamo di esistere. Quando portavo gli occhiali e il caschetto mi sentivo me stessa, ma la gente per strada mi prendeva in giro, si permettevano di fare apprezzamenti veramente pesanti sul mio aspetto fisico. Per non parlare del “ ci è o ci fa(?)”che mi ha fatto sentire sbagliata fin dall’inizio della mia avventura. Questo alle donne capita spesso perché siamo in una società che dà per scontato che una donna possa essere messa in discussione per aspetti futili già in famiglia e che sia tutto normale.

Da bambine dobbiamo essere accettate da nostro padre e non dare troppo fastidio a nostra madre che è una donna come noi problemi annessi, adolescenti dobbiamo passare l’esame della classe, dei primi flirt, delle amiche fighe che decidono se siamo all’altezza di stare nel gruppo; poi: vogliamo parlare del mondo del lavoro?? È ora di svegliarsi. Sentirci sbagliate ci rende ottime acquirenti. Depotenzia il nostro valore; ci divide e il mondo va a rotoli.

Amiamoci per quello che siamo. Siamo Vita #bodypositive».

(Foto Getty Images)

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