Giapponese o spagnola?

La lampada che ormai è un classico è anche un enigma. A partire dalla sua origine...

07 Settembre 2017

Giapponese o spagnola?

Continua la nostra collaborazione con il portale internazionale di design Houzz, per mostrarvi case da sogno in Italia e all'estero, a cui ispirarvi per arredare il vostro appartamento, e per conoscere accorgimenti e consigli pratici per rendere sempre più bella e confortevole la vostra abitazione.

Questa settimana vi presentiamo una lampada che è un celebre oggetto di design, ma anche un enigma. Si tratta della lampada Cesta, creata in Spagna, ma dal fascino giapponese. Per saperne di più, abbiamo interpellato il suo progettista, Miguel Milá.

Fu progettata nel 1962 dal designer spagnolo Miguel Milá, anche se il design di questa lampada è così attuale che potrebbe sembrare una novità dei nostri tempi. La versione originale era in rattan con un paralume di plastica; oggi viene prodotta con una struttura di legno di ciliegio curvato e un paralume di vetro opalino. Nonostante ciò, l’essenza dell’oggetto non è cambiata e viene ancora realizzata artigianalmente. Inoltre è stata appena presentata una versione autonoma con batteria. Approfittiamo per ripassare la sua storia insieme a Miguel Milá e a Nina Masó: una delle fondatrici di Santa & Cole, la ditta che la vende.

Di Tachy Mora per Houzz

La lampada Cesta è un pezzo di estrema semplicità e forza visiva, uno dei motivi per i quali è considerata un’icona della storia spagnola del design contemporaneo (anche se, sia per il suo aspetto essenziale che per i materiali dai quali è composta, può sembrare un design di origine giapponese). Qui la vediamo con la sorellina, la lampada Cestita, e con la nuova versione autonoma senza fili, a sinistra.

Idee per soggiorni moderni

«A quell’epoca lavoravo nello studio di mio fratello Alfonso, che era architetto, insieme a Federico Correa. Ci mancavano elementi per dare agli ambienti un’estetica più attuale. Un giorno ho trovato questa sfera (fa riferimento al paralume) e mi è piaciuta. Non l’ho disegnata io, esisteva già. Quindi ho cercato di trovarle un’applicazione: ho deciso di metterla in un cesto per poterla trasportare da una parte all’altra. Ho progettato subito anche la versione piccola, ma di questa ho dovuto far realizzare il paralume», ricorda Miguel Milá.

Questa è una delle prime versioni della lampada Cesta. Era fatta di rattan, senza legno curvato. Prima che la ditta spagnola Santa & Cole la inserisse nel suo catalogo, veniva elaborata artigianalmente con questa fibra vegetale. «Abbiamo istituito Santa & Cole nel 1985 e tre anni dopo siamo andati a parlare con Miguel, dapprima per inserire la lampada TMM nel nostro catalogo», racconta Nina Masó. «Da lì è iniziata una collaborazione che dura fino a oggi, con la quale anno dopo anno abbiamo incluso altri progetti di Miguel. Alcuni erano nuovi, come la lampada Diana (un progetto realizzato con suo fratello Alfonso e Federico Correa), altri sono stati recuperati dalle creazioni dei primi anni, come la M68 e la Cesta».

Ispirazioni per case moderne

«Nella versione originale, le lampade Cesta e Cestita avevano il paralume di plastica. La lampadina era a incandescenza. Ciò presentava un problema: era un pezzo che pesava poco per avere una struttura di rattan, cadeva abbastanza facilmente. Dato che il diffusore era di plastica, la lampadina a incandescenza la bruciava. Quando abbiamo inserito il progetto in Santa & Cole abbiamo lavorato con Miguel per vedere come risolvere questo problema. Per prima cosa abbiamo cambiato il diffusore di plastica con uno di vetro», spiega Nina Masó. «Di conseguenza abbiamo dovuto sostituire il rattan con il legno, poiché questa fibra vegetale non supportava bene un paralume di vetro; risultava molto instabile. Inoltre, c’erano sempre meno artigiani del rattan ed era un materiale che incideva molto sul prezzo finale. Tutto ciò ci ha portati a sostituire questa struttura con il legno curvo», racconta Nina Masó. «A quell’epoca avevamo un laboratorio di falegnameria a Santa & Cole, quindi producevamo in azienda. Abbiamo cercato di realizzare una versione il più fedele possibile a quella originale. Quando l’abbiamo mostrata a Miguel ne è rimasto entusiasta. L’abbiamo lanciata nel 1996».

«Io partecipo a tutti questi processi, mi reco in fabbrica e decido con loro. A volte però devo solo complimentarmi per il loro lavoro. Altre volte, invece, intervengo con qualche soluzione», racconta il designer Miguel Milá che oggi ha 86 anni. «Credo che questo aggiornamento sia una parte importante del successo attuale della lampada Cesta». Qui lo vediamo circondato da molte versioni della lampada Cesta. Anche quella con struttura metallica è un progetto del 1962, ma Santa & Cole l’ha lanciata molto più tardi, nel 2015. «Si tratta di un modello più sofisticato, al quale abbiamo aggiunto anche un nastro di cuoio come manico», sottolinea Miguel Milá.

L’applique è stata recuperata nel 2013. Il progetto è stato rivisto per fare in modo che potesse essere collocata anche all’esterno. La novità più recente nella famiglia Cesta è la versione senza cavi, ricaricabile tramite USB come un cellulare e con un’autonomia di 8 ore. Anche la sua fonte di luce è stata ammodernata con la tecnologia LED. Si chiama Cestita Batería (Cestita a batteria) e porta a un livello superiore la libertà di movimento con la quale il progettista l’ha concepita originariamente nel 1962. «Credo che il suo successo attuale possa essere dovuto, da un lato, alla sua forma e al fatto che è un oggetto che trasmette serenità, adatto a qualsiasi tipo di interni», sostiene Nina Masó.

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