Le donne guadagnano il 23% in meno degli uomini. Secondo l’ONU è il più grande furto della storia

Secondo i dati delle Nazioni Unite le donne sono discriminate economicamente in tutto il mondo: «Non esiste un solo paese, né un solo settore in cui le donne abbiano gli stessi stipendi degli uomini».

22 Gennaio 2018

Le donne guadagnano il 23% in meno degli uomini. Secondo l’ONU è il più grande furto della storia

La disparità tra uomini e donne in ambito lavorativo sembra sempre più marcata. Nonostante le numerose battaglie per i diritti civili e salariali il divario pare non assottigliarsi, anzi. Secondo i dati delle Nazioni Unite le donne guadagnano in media il 23% in meno degli uomini: si tratta di un dato universale, valido in tutto il mondo e per tutti i settori lavorativi. Un dato inquietante, visto che questo significa che il salario medio di una donna è di quasi ¼ inferiore a quello di un uomo unicamente per una differenza di genere. E infatti Anuradha Seth, consigliere dell’ONU, ha commentato in questo modo: «È il più grande furto della storia».

Sono tanti i fattori che hanno portato col tempo a questa disparità salariale tra uomini e donne: la mancanza di retribuzione in caso di lavoro domestico, la minore presenza delle donne nel mercato del lavoro, la loro difficoltà di guadagnare qualifiche più professionalizzanti e un inopportuno pensiero generale che sottovaluta il lavoro del gentil sesso.

Una pericolosa discriminazione che dovrà necessariamente vedere in futuro una inversione di tendenza: le donne vengono pagate di meno svolgendo esattamente le stesse mansioni dei colleghi uomini. L’ONU afferma che per ogni dollaro che guadagna un uomo, una donna riesce ad ottenere solamente 77 centesimi.

La disparità di salario è meno marcata in paesi come Lussemburgo e Costa Rica, dove raggiunge il 5%, e più importante in Corea del Sud, dove arriva al 36%, mentre nei Paesi europei i valori cambiano dal 15% fino al 28%. Le differenze si accentuano con l’età, in particolare quando la donna ha figli: per ogni bambino messo al mondo una madre perde il 4% del salario rispetto a quello di un uomo con pari ruolo mentre un uomo che diventa padre vede aumentare il proprio stipendio, in media, del 6%. Seth sostiene che per invertire la tendenza è necessario retribuire il lavoro familiare che viene generalmente svolto dalle donne e che per arrivare ad una parità salariale, secondo i ritmi attuali, saranno necessari più di 70 anni.

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