Roaming: attenzione, nonostante l'addio esistono ancora alcune insidie

Una di queste, quando si viaggia in traghetto, come testimonia la storia di un turista italiano. O quando si attraversano zone “non franche”.

08 Agosto 2017

Roaming: attenzione, nonostante l'addio esistono ancora alcune insidie

Dallo scorso 15 giugno abbiamo ufficialmente detto addio al roaming nella zona Ue e questa estate è la prima in cui non dobbiamo preoccuparci di fare attenzione a costi aggiuntivi o tariffe triplicate solo perché andiamo all’estero. O, per lo meno, così dovrebbe essere.

Secondo una recente indagine giornalistica, infatti, le cose non starebbero esattamente in questo modo e a testimoniarlo è la storia di un turista italiano che si trovava in viaggio in traghetto, verso la Sardegna. Durante la notte della traversata, infatti, all’uomo è arrivato un messaggio che annunciava l'attivazione della tariffa Tim Nave dal costo di 1,8 euro per 100 Kb. Sempre nella notte il telefono, anche se in stand by, ha continuato ad aggiornare e scaricare dati. Così, in pochissimo tempo, il conto dello smartphone è stato letteralmente prosciugato.

Il motivo? Se si pensa che una volta che ci si allontana dalla costa non sono più le compagnie telefoniche nazionali a gestire il traffico telefonico, ma società terze, è facile intuire come queste ultime si “rifacciano” sulle compagnie nazionali, in questo caso Tim. In alto mare, infatti, si attivano i collegamenti satellitari che sono ben più costosi di quelli ordinari, arrivando a toccare le tariffe che si avevano solo 365 giorni fa. La conseguenza di questo “giochino” è che i crediti telefonici si azzerano senza chiedere il permesso.

Bisogna quindi prestare molta attenzione ancora oggi quando si va all’estero. A maggior ragione quando si è in viaggio e spesso non ci si accorge che il cellulare continua a scaricare dati anche se è nella nostra tasca. Inoltre ci sono zone “non franche”, ossia in cui il roaming esiste ancora e lo si paga a caro prezzo: Svizzera, San Marino, Montenegro, Albania e Repubblica Turca di Cipro del Nord.

Photo credit: Pixabay

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