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Invertire l'ordine delle portate a tavola allontana il rischio di diabete e obesità

Cambiare l'ordine delle pietanze durante i pasti potrebbe essere la chiave per abbassare insulina e glicemia.

06 Dicembre 2016

Invertire l'ordine delle portate a tavola allontana diabete e obesità

Per mantenere la glicemia post-pranzo a livelli bassi si può iniziare a modificare l'ordine delle portate durante i pasti.
Quando si compila una dieta bisognerebbe, secondo lo specialista in Scienza dell'Alimentazione Luigi Rossi, cambiare punto di vista, tenendo d'occhio le molecole ingerite, piuttosto che conteggiare le calorie.
La propensione all'obesità cambia infatti da persona a persona, proprio a seconda di come le molecole ingerite reagiscono con le cellule e il DNA di chi mangia.
Il responsabile dei livelli di glicemia è il sangue e la composizione che assume a contatto con i pasti.

Un'alta glicemia significa un'alto livello di insulina, responsabile del senso di appetito che persiste anche dopo aver mangiato il necessario per sfamarsi. Scambiare l'ordine delle pietanze rende più facile mantenere basso il glucosio e tenere quindi il fegato libero dagli eccessi di grassi.

Il consiglio dell'esperto sono dunque cinque pasti al giorno, ma rivisitati in chiave molecolare, ecco come.
La colazione deve essere ricca, ma non tradizionale, quella italiana prevede infatti troppi carboidrati. Meglio allora aggiungere proteine, con del prosciutto o formaggio fresco molle.
Tra i pasti principali due spuntini a base di frutta o centrifugati.
A pranzo e a cena poi basta scambiare la pasta con delle verdure fresche e tritate finemente, così che non stazionino troppo nell'intestino. La pasta è meglio mangiarla solo in seguito, così come proteine e fibre come legumi, uova, prosciutto, carne, pesce.
Per concludere, un pasto liquido come un minestrone, una zuppa o un passato di verdure aiutano l'assorbimento del carotene.

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