Longevità. I maschi sempre più indietro delle donne nella speranza di vita

Nella corsa alla longevità, i maschi sono ancora in netto ritardo rispetto alle donne.

Che le femmine vivano mediamente più a lungo è risaputo.

Nonostante i progressi in fatto di evoluzione degli ultimi 100 anni siano di gran lunga superiori rispetto a quelli fatti in milioni di anni di storia evolutiva, gli uomini rimangono ancora ben lontani dall'avvicinarsi ai risultati del gentil sesso.

Nel corso di uno studio, condotto dal gruppo di ricerca internazionale coordinato da Fernando Colchero, dell'Università della Danimarca del Sud, sono stati presi in analisi i dati relativi a oltre un milione di persone dall'800 ad oggi e di altre sei specie di primati.

Le ultime generazioni di esseri umani sono state protagoniste del più elevato aumento della speranza di vita, dovuto soprattutto ai progressi nel campo della medicina e della sanità.

Basti pensare che oggi le popolazioni più longeve dei paesi industrializzati, hanno un vantaggio di 40-50 anni sulle popolazioni che conservano ancora tradizioni tribali, per le quali invece ben poco è cambiato.

In tutte le specie si è osservato un divario uomo-donna, che vede i primi in considerevole svantaggio.

La definitiva causa di questa condizione rimane ancora sconosciuta, sebbene ci siano diverse ipotesi.

Una in particolare fa riferimento alla genetica e al fatto che i primati di sesso maschile abbiano un solo cromosoma X, rispetto ai due delle donne.

Questo priverebbe i maschi della possibilità di compensare eventuali anomalie genetiche che il oro unico cromosoma X può portare.

Tuttavia, afferma Susan Alberts della Duke University, tra gli autori della ricerca, "se siamo in grado di identificare l'elemento colpevole del gap e intervenire, potremmo essere in grado di aiutare gli uomini a recuperare".