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Carcere autogestito dai suoi detenuti. L'esperimento della responsabile del penitenziario francese

"Si devono preparare alla vita di fuori"

25 Ottobre 2016

Carcere autogestito dai suoi detenuti. L'esperimento della responsabile del penitenziario francese

Il carcere di Villepinte, nel distretto Seine Saint Denis, a nord-est di Parigi è autogestito dai suoi detenuti.

Fino a qualche tempo fa la struttura era famosa poiché ospitava i peggiori detenuti della Francia.

Da circa un mese però, la responsabile della struttura Léa Poplin ha avviato un progetto dal nome Respecto, con il quale consegna materialmente le chiavi delle celle in mano ai prigionieri.

Il progetto è stato avviato in via sperimentale il 26 settembre scorso, quando i guardiani del carcere hanno aperto novanta celle dell’edificio e consegnato le chiavi ai 184 occupanti.

Respecto è regolato da un rigido contratto, che offre dei vantaggi ai detenuti, in cambio di obblighi ben precisi.

Celle aperte durante il giorno, libero accesso alle docce e ai campi sportivi la sera, in cambio di una buona condotta, sveglia alle 7.30, partecipazione a dei corsi di educazione civica ed economia domestica.

Obiettivo principale di Respecto è la diminuzione del tasso di violenza e inciviltà che dilaga negli istituti penitenziari.

Inizialmente a chiedere l'adesione al progetto sono stati venti detenuti ma, dopo un mese dall'avvio, sulla lista d'attesa si contavano già più di cento prigionieri.

Da Respecto sono esclusi i sorvegliati speciali e i detenuti per terrorismo, tutti gli altri candidati devono aver avuto una condotta irreprensibile nei due mesi precedenti.

Secondo la responsabile, questo meccanismo ha innescato una condotta virtuosa anche tra i detenuti delle altre sezioni del carcere che ad oggi non partecipano al progetto ma che, vedendo gli altri, vogliono fare domanda per prenderne parte.

Poplin si ritiene soddisfatta dei risultati ottenuti fino ad oggi, ma ha annunciato tolleranza zero nei confronti di chi non rispetterò le regole.

"Lo scopo è quello di preparare i detenuti alla vita fuori dal carcere", afferma Marie-Rolande Martins, direttrice del servizio penitenziario di inserimento di Seine-Saint Denis.

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