extra

A essere bugiardi si impara crescendo

Dire le bugie è un'arte che si apprende con l'esperienza.

07 Ottobre 2016

A essere bugiardi si impara crescendo

La percezione di verità e bugie cambia man mano che si cresce. 

Se per un bimbo i concetti di verità e bugia hanno una distinzione netta come buona una e cattiva l'altra, un ragazzino più grande inizierà invece ad avere una visione più 'sfumata' del confine fra le due cose e a considerare l'intento e le conseguenze in ciascuna situazione.

I ricercatori della McGill University in Canada hanno preso in analisi il comportamento di quasi 100 bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni.

Ai partecipanti sono stati mostrati una serie di video con pupazzi che raccontavano la verità o delle bugie.

In alcuni scenari, dire una bugia poteva arrecare un danno ad un altro personaggio, mentre in altri casi aveva lo scopo di aiutare o proteggere un'altra persona.

Quindi è stato chiesto ai bambini se i personaggi fossero stati onesti o ingannevoli e di scegliere se i loro comportamenti dovessero essere ricompensati o puniti. 

Nel complesso sia i bimbi che i ragazzi sono risultati facilmente in grado di distinguere tra verità e bugie, indipendentemente dall'età.

I più piccoli però erano meno interessati alle conseguenze negative del dire la verità, mentre i più grandi, in un'età compresa tra i 10 e i 12 anni, erano più spesso più in conflitto con se stessi e non sempre riuscivano ad avere una visione definita della scelta fatta. 

Webradio

Radio Monte Carlo sempre con te

Disponibile su