Dall'Organizzazione Mondiale della Sanità un avvertimento preciso sulle carni rosse lavorate

Perchè tanto allarmismo?

Che troppe carni rosse non facessero bene si sapeva. Adesso che succederà?

27 Ottobre 2015

Perchè tanto allarmismo?

Il mondo ormai non ha più mezze misure. I media pubblicano e la gente si spaventa. Anche se l'OMS ha fatto una cosa giusta, precisando tipo e quantità, i Vegani-Vegetariani gongolano e le madri di famiglia sono disorientate. Io non ho l'autorevolezza di uno scienziato e neanche il piglio un pochino snob di un asceta del crudo ma posso mettere in campo l'esperienza di Tunin. Era mio nonno, uno che per farsi passare il raffreddore respirava i vapori della grappa a 70° fatta in casa, altro che Vicks Vaporub. E' passato attraverso due guerre ed è morto sano a 88 anni. Mangiava quello che coltivava nell'orto davanti alla porta della cucina, a metri zero. Nel pollaio c'erano galline e conigli, e le carni rosse erano solo per i giorni di festa. Non sono un seguace del giovane ricercatore della Columbia University Brian Kateman, ma mi riconosco nella filosofia del suo movimento alimentare #lessmeat. I Reducetariani non rinunciano completamente alle bistecche ma ne riducono la quantità e soprattutto controllano la qualità. Carne si ma con moderazione, poche volte alla settimana e in porzioni non giganti. Stessa cosa per pollame e pesce, anche quello non proprio immune da problemi di qualità, soprattutto il pesce più grande a causa della concentrazione di metalli pesanti nel mare.
Si tratta di raggiungere una consapevolezza e non è facile, stimolati come si è da diete di moda, proclami da talebani, estremismi di ogni genere. In vecchio piemontese si dice “Cugnisiun” per dire buon senso.
Senza allarmismi, lasciarsi guidare dal buon senso nel mangiare anche bacon e wurstel ma non ogni mattina. E la fettina con l'insalata non deve essere il pasto di ogni giorno. La prossima frontiera dei cuochi in TV deve essere spiegare alla gente come mangiare bene utilizzando verdura e legumi e poca carne e pesce. E saper scegliere le materie prime, la carne di animali allevati al pascolo, le verdure non trattate con pesticidi. Per una scelta etica, contro lo sfruttamento del Pianeta ma anche per una scelta dettata dal buon senso.
Alimentarsi in modo corretto comporta impegno ma se il nostro scopo è stare bene e far crescere bene i nostri figli, ci riusciremo.

Raccontatemi nei commenti cosa mettete in tavola e quali sono le vostre scelte alimentari alla luce del rapporto OMS

Maurizio DiMaggio

Maurizio DiMaggio

Più che un disc jockey mi sento un marinaio della Musica. Navigo da trent’anni anni sulle onde FM e per spirito di avventura mi spingo inevitabilmente verso nuovi orizzonti musicali. Sono nato nel mese di maggio ad Ivrea, ho iniziato nelle radio private del Piemonte per poi approdare nel 1988 a Monte Carlo, dove ho ormeggiato alla banchina Antoine I. Ho una grande passione per i viaggi, per il mare e per le barche, per i popoli del mondo e le loro culture. Nomade per natura, stanziale il meno possibile. Sono stato animatore su navi da crociera, DJ in mitiche discoteche della Costa Azzurra, presentatore di conventions e moderatore di convegni, creatore di testi pubblicitari, conduttore televisivo, realizzatore di documentari, e anche produttore discografico: insomma da buon marinaio so fare un po’ di tutto, perfino il giornalista specializzato in viaggi e in enogastronomia. In tutti questi campi sono un appassionato, non un esperto. L’Appassionato sa tutto di ciò che gli interessa e quando scopre cose nuove che gli piacciono se ne informa a fondo, manda avanti il cuore. L’Esperto sa tutto di tutto, conosce a fondo la materia, ce l'ha in testa.

Io rimango un appassionato.
A vita...

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