25 Maggio 2022
Il condizionale è d’obbligo, e a farlo capire senza giri di parole è Bill Cooke, capo del Meteoroid Environment Office della Nasa: "Se i detriti distaccati dalla cometa viaggiano a più di 26,7 metri al secondo vedremo una bella pioggia di meteoriti. Se si muovono più lentamente non raggiungeranno la Terra e non ci sarà nessuna pioggia di meteore".
Di cosa stiamo parlando? Nelle notti del 30 e 31 maggio nel cielo potremo ammirare – pardon: potremmo ammirare – una pioggia di stelle cadenti. Si tratta di frammenti derivati dalla disgregazione della cometa SW3, un corpo notato per la prima volta nel 1930 dagli astronomi tedeschi Arnold Schwassmann e Arno Wachmann e poi non più visto sino al 1979.
Mel 1995 è iniziato un processo di disgregazione che ha rilasciato frammenti lungo tutta la sua orbita, dando vita ad uno sciame che ora potrebbe giungere sulla Terra e trasformarsi in polvere luminescente una volta al contatto con la nostra atmosfera. Se sarà visibile o meno dipenderà dalla velocità dell’impatto.
Lo sciame dovrebbe essere particolarmente visibile dal Nord America ma se le condizioni saranno quelle ottimali lo spettacolo è assicurato pure in Europa.
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