Il suono a cui proprio non si può resistere? E' questo!

Altro che gesso sulla lavagna o rombo degli aerei...

05 Aprile 2022

Il suono a cui proprio non si può resistere? E' questo!

Quando si insinua nel cervello, non consente di fare altro oltre che a innervosire. E' il pianto di un bambino tra i due anni e mezzo e i quattro anni d’età che, secondo uno studio degli psicologi statunitensi Rosemarie Sokol Chang e Nicholas Thompson, è il rumore più insopportabile del mondo, perché, spiegano: "l’essere umano è molto più ricettivo nei confronti dei suoni emessi da un bambino, che chiede attenzione rispetto ad altri rumori, anche molto fastidiosi".

Per fare questa scoperta i ricercatori si sono avvalsi di cinquantanove volontari, ai quali hanno chiesto di risolvere una serie di semplici calcoli matematici, mettendoli di volta in volta a confronto con vari tipi di frastuono. I partecipanti hanno dovuto così concentrarsi per risolvere i problemi proposti in mezzo al baccano di persone che parlavano ad alta voce, di operai che lavoravano con una sega circolare a pochi passi e di altre fonti di disturbo appositamente create per portarli all’esasperazione. E tutti, uomini e donne, che avessero figli o meno, hanno svolto meno calcoli e fatto il maggior numero di errori mentre cercavano di ignorare il pianto del piccolo. Ciò, però, non è affatto frutto del caso poiché, come confermato dalla ricerca in questione, la voce di un bambino viene percepita dall’udito di un adulto come la più dannosa per qualsivoglia attività richieda uno sforzo di concentrazione mentale. In altre parole, sembra essere appositamente studiata per richiamare l’attenzione e non poter essere ignorata. Gli studiosi hanno suggerito che questo potrebbe essere un retaggio dell’evoluzione dei mammiferi, utile ad impedire che un genitore possa permettersi di lasciare il pianto di un bambino inascoltato. Perché così molesto? "perché è uno strumento di sopravvivenza".

C’è chi ad esempio non sopporta il rumore prodotto da un gesso su una lavagna di ardesia, chi invece rabbrividisce al solo pensiero di una forchetta che stride su un piatto di ceramica e chi, ancora, potrebbe immaginare un fracasso assordante come quello prodotto dal motore di un aereo.

Secondo l'Aea, l' Agenzia Europea dell' Ambiente, il primo responsabile dell’inquinamento acustico è il traffico, seguito (a molta distanza) da ferrovie e aeroporti. Ben 125 milioni di europei sono esposti a livelli di rumore eccessivi, collegati ogni anno a 10 mila morti premature, 43 mila ricoveri e ben 900 mila nuovi casi di ipertensione.

Per sanare la situazione nel 2002 l’Europa ha approvato una direttiva, recepita dall’Italia nel 2005, che prevede come primo passo la realizzazione di mappe che individuino le fonti di inquinamento sul territorio. Il nostro Paese è però indietro: in 10 anni appena il 50% della superficie è stato valutato, con punte prossime alla copertura totale in Valle d’Aosta, Toscana e Marche, e inferiori al 5% in provincia di Bolzano e in Sicilia.

(Foto Getty Images)

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