La settimana lavorativa di 4 giorni e mezzo è realtà
Amata dai dipendenti, è anche in grado di accrescere la produttività
Gli Emirati Arabi Uniti sono arrivati prima degli altri Stati: riducendo dal primo gennaio la settimana lavorativa, da cinque giorni a quattro e mezzo. «Inoltre il governo ha deciso di uniformarsi all'Occidente, cambiando il fine settimana da venerdì-sabato a sabato-domenica. La decisione – sottolinea l’agenzia ufficiale Wam – si applica agli enti del governo federale e si accompagna a nuovi orari di lavoro, con giorni lavorativi dal lunedì al giovedì che iniziano alle 7.30 e terminano alle 15.30, il venerdì dalle 7.30 alle 12.00». Nel giorno di venerdì si terranno le preghiere dalle 13.15 e i dipendenti del governo potranno concordare di lavorare da casa e organizzare l’orario in modo flessibile.
Da qualche giorno anche il colosso dell'hi-tech Panasonic ha deciso di introdurre per i propri dipendenti nipponici la settimana lavorativa opzionale di quattro giorni. Nel Giappone, dove la sindrome da troppo lavoro ha un nome, «karōshi» , è una decisione rivoluzionaria. Sono tante le aziende che autonomamente hanno iniziato a sperimentare la short week.
Microsoft Giappone lo ha fatto nel 2019, con risultati sorprendenti dal punto di vista della produttività (+ 40%). In Inghilterra, la New Economics Foundation ha come scopo l’individuazione di buone pratiche di vita: ha iniziato la «Campagna per la settimana ridotta». Alice Martin, membro del think tank britannico, ha spiegato che «Ottenere orari di lavoro più brevi senza perdita di retribuzione, offre un modo per affrontare i sintomi del superlavoro: offrendo alle persone più tempo per rilassarsi, trascorrere del tempo con amici e familiari, partecipare ai processi democratici e adempiere alle responsabilità di cura». Con una settimana di lavoro corta forse non diventeremo migliori, ma sicuramente più felici.
(Foto Getty Images)