22 Dicembre 2024
Arriva Natale e torna Jólabókaflóðið: la tradizione islandese di regalare libri per le festività. La parola deriva da: jól (Natale) + bók (libro) e flóð (alluvione, inondazione). Da oltre mezzo secolo indica questa bella abitudine.
La tradizione prese piede durante la seconda guerra mondiale, nel 1944, quando l’Islanda ottenne l’indipendenza dalla Danimarca. La carta era a quell’epoca una delle poche merci non razionate, e fu così che gli islandesi svilupparono un forte amore proprio per i libri, dal momento che altri tipi di doni erano scarsi.
Una ricerca dell’Università di Bifröst rivela che metà cittadinanza legge almeno otto libri l’anno (gli Islandesi sono la terza popolazione più istruita al mondo, dopo Finlandesi e Norvegesi). Da quel lontano ’44, la Iceland Publishers Association pubblica un catalogo annuale inviato a tutte le famiglie del paese a metà novembre, durante la Fiera del libro di Reykjavik.
L’iniziativa facilita l’acquisto di libri da far trovare sotto l’albero. I pacchi vengono aperti il 24 dicembre e, per tradizione, tutti leggono i libri appena scartati bevendo cioccolata calda o birra natalizia senza alcool, la jólabland. La piccola isola nordica, con una popolazione di soli 329mila abitanti, è straordinariamente letteraria. Secondo un reportage della BBC “ha più scrittori, più libri pubblicati e più libri letti a testa, che in qualsiasi altra parte del mondo”.
(Foto Pixabay)
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