03 Febbraio 2021
In un’epoca in cui tutto ciò che è smart aiuta a rendere più sopportabile quello che stiamo vivendo, diventa smart anche la camminata: smart walking. E’ una questione di sopravvivenza, almeno all’inizio, di ossigeno: facciamo due passi per andare a scuola, invece che prendere la macchina; oppure in pausa pranzo, mentre si è in smart working, facciamo una camminatina per mettere il naso fuori di casa e muovere due muscoli.
Poi si scopre che camminare è bello e fa bene al corpo e allo spirito.
Terre di Mezzo editore, che da anni guida gli italiani alla scoperta della Penisola a piedi o in bicicletta, raccogliendo i dati delle associazioni che rilasciano credenziali agli amatori, ha registrato un +13% di nuovi camminatori nell’annus horribilis appena concluso, con una crescita significativa delle presenze sul Cammino Materano, sul Cammino di Oropa e sul Cammino dei Briganti.
Camminatori in aumento anche nel resto del mondo: una ricerca dell’Università del Vermont ha certificato che, alla fine del 2020, c’è stato un incremento del 70% di chi si sposta a piedi in città, soprattutto donne. Più in generale c’è stata una forte crescita delle attività all’aperto nei pressi delle abitazioni, come il giardinaggio (+57%) e l’osservazione di uccelli e fauna selvatica (+64%).
Che la camminata sia smart, slow o veloce, i buoni motivi per non rinunciarvi abbondano: aiuta a prevenire o contrastare numerose patologie, fa bene alla memoria, aiuta a migliorare l’umore e ad aumentare le proprie difese immunitarie. E poi, per gli amanti dei social, bastano due passi vicino casa per scoprire luoghi e bellezze mai notate da postare e condividere.
(Foto di Daria Nepriakhina da Pixabay )
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