23 Dicembre 2020
Limitare il ricorso alle espressioni inglesi e riscoprire la lingua italiana: questo l'obiettivo auspicato dagli studiosi per l'anniversario della morte di Dante che ricade l'anno prossimo.
Nel 2021 saranno sette i secoli dalla scomparsa del grande poeta e alcuni studiosi, come lo storico dell'arte Antonio Natoli, già direttore della Galleria degli Uffizi dal 2006 al 2015, sono d'accordo nel pensare che sarebbe opportuno celebrarlo in un modo molto semplice: con la lingua italiana. Secondo Natoli, per un'ottima ragione, ovvero: "Per serbare di lui memoria devota e grata e per effetti benefici sull'educazione dei giovani. Nell'anno di Dante ci si può impegnare tutti a non ricorrere a quei lemmi inglesi che infarciscono i nostri discorsi". Insomma se nel 2020 ci eravamo abituati al "lockdown" e allo "smartworking", nel 2021 dovremmo parlare di "isolamento" e "lavoro agile", per onorare nel migliore dei modi il Sommo Poeta.
Se la pandemia lo consentirà, nel 2021 Firenze sarà la città d'elezione per festeggiare Dante: ci saranno infatti più di cento eventi tra iniziative di carattere scientifico, giornate di studi e convegni, ma anche progetti culturali di ampio respiro dedicati a un vasto pubblico come mostre, concerti, produzioni teatrali e cinematografiche. Le iniziative saranno promosse da molti soggetti, tra i quali l'Accademia della Crusca, teatri, musei e istituti culturali statali. Un buon modo per riscoprire l'italiano e la persona che più di tutti ha contribuito a dargli forma.
(Credits photo: Getty)
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