30 Settembre 2020
A pochi passi dalla splendida cornice della Reggia di Caserta è possibile mangiare una pizza d'autore: quella di Francesco Martucci de i Masanielli, incoronata la migliore pizza del mondo e d'Italia. Secondo posto per Pepe in Grani di Franco Pepe a Caiazzo (Caserta) e terzo per I Tigli di Simone Padoan a San Bonifacio (Verona).
Per i giudici di 50 Top Pizza sono loro a meritarsi il podio del campionato del mondo dedicato al piatto italiano più amato in assoluto. 50 Top Pizza nasce nel 2017 da un’idea degli esperti enogastronomi Barbara Guerra e Albert Sapere e del giornalista Luciano Pignataro. Si tratta di una guida aggiornata con classifiche e categorie sempre nuove.
Quest'anno l'italiano Martucci sale sul podio da vincitore con la sua Futuro di Marinara, Pizza dell’anno 2020, così come Simone Padoan, nominato Pizzaiolo dell’anno. L'Italia ovviamente la fa da padrona, con numerosi riconoscimenti.
Al netto del podio, già svelato, ecco la top ten: quarto posto per 50 Kalò di Ciro Salvo a Napoli premiato anche per la Miglior Carta dei Vini; quinto per La Notizia 94 di Enzo Coccia, sempre a Napoli, premiato per la sua Margherita dell’Anno; sesto per i napoletani Francesco e Salvatore Salvo premiati per il Miglior Servizio in Sala.
Romano il settimo posto della classifica, con la pizzeria Seu Pizza Illuminati che con la sua Pizza Colada vince anche per la Pizza Dolce dell’anno; ottavo posto per Dry Milano che si aggiudica anche il premio di Pasticceria in Pizzeria; nono classificato ‘O Scugnizzo di Arezzo (premio Giovane Pizzaiolo al sedicenne Gennaro Pollice), decimo Le Grotticelle di Caggiano (Salerno, premiato per Innovazione e sostenibilità).
Ma come vengono giudicate le migliori pizze del mondo? Degli ispettori visitano i locali in assoluto anonimato, e da paganti esprimono un giudizio, valutando il gusto della pizza, l'originalità, la digeribilità, ma anche il servizio e le bevande proposte in abbinamento. Il risultato è una classifica completa e accreditata in tutto il mondo.
"Il mondo della pizza – commentano Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, i tre curatori del progetto editoriale – si è dimostrato quello più reattivo di fronte alle difficoltà del momento. Nessuno ha rinunciato alla qualità e sono proseguiti gli investimenti. Ci teniamo poi a sottolineare l’ingresso di tanti giovani, sia in Italia che all’estero, a testimonianza di un settore vivo, ricco di passione e di competenza".
Photo by Sahand Hoseini on Unsplash
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