09 Ottobre 2020
Una ricerca della Monash University australiana, in collaborazione con l'Università spagnola di Granada, è riuscita a stabilire che le ore più produttive non sarebbero quelle del primo mattino, bensì quelle intorno alla pausa pranzo. Strano ma vero. In questo momento della giornata, infatti, saremmo tutti in grado di dare il meglio di noi, in quanto le capacità cognitive aumenterebbero.
Per eseguire lo studio, pubblicato a cura dell'Iza Institute of Labor Economics, sono stati osservati 500 mila esami sostenuti da studenti di atenei inglesi, in tre fasce orarie differenti: 9, 13.30 e 16.30. L'osservazione è proseguita per 5 anni, scegliendo una media di sei esami per ogni studente monitorato. I ricercatori hanno così potuto concludere che i migliori risultati in termini di rendimento, anche secondo i punteggi attribuiti, sono stati ottenuti proprio nelle prove sostenute nella fascia oraria delle 13:30.
La conclusione è effettivamente sorprendente, dal momento che siamo sempre stati portati a considerare la pausa pranzo l'ora meno produttiva, e invece no, soprattutto d'inverno. Niente pisolino post prandiale quindi, il lavoro chiama!
(Foto Getty Images)
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