L’amicizia vera fa bene alla salute. Ecco perché

Il desiderio di socializzare è nel nostro DNA. Ma è meglio prediligere la qualità alla quantità. Insomma, pochi amici, ma buoni...

10 Giugno 2020

L’amicizia vera fa bene alla salute. Ecco perché

La pandemia è stata un’esperienza che ci ha accomunato tutti, un vero e proprio shock emotivo dal quale adesso dobbiamo riprenderci. Per uscirne la prima cosa da fare è ritrovare gli amici, le persone care che ci sono state vicino in questo momento difficile, anche se a distanza.

Rispettando sempre tutte le precauzioni necessarie per prevenire nuovi contagi, è però arrivato il momento di ritrovare i nostri affetti, perché le relazioni sociali contribuiscono al nostro benessere fisico e soprattutto psicologico. Secondo la scienza, l’amicizia ha origine nella cooperazione tra gli animali e tra gli insetti, i quali hanno bisogno l’uno dell’altro proprio per sopravvivere.

Quando l’uomo primitivo da errante è diventato stabile con la diffusione dell’agricoltura, la sua evoluzione lo ha portato a sviluppare i rapporti umani, al punto che nella neocorteccia la socialità è diventata di primaria importanza. Frequentare gli amici fa bene e lo ha dimostrato anche un recente studio dell’Università di Oxford: grazie alle nuove tecnologie di imaging, gli studiosi hanno potuto notare che coltivare le amicizie lascia tracce evidenti nei nostri neuroni, grazie al rilascio nel cervello di endorfine, sostanze che danno una sensazione di benessere. Un amico, infatti, può farci stare bene anche nei momenti più difficili, quando abbiamo bisogno di qualcuno con cui sfogarci.

Tuttavia, bisogna fare una precisazione: una ricerca condotta dall’Università di Nottingham su un campione di 1760 persone, ha rilevato che la maggior parte preferisce avere pochi amici ma buoni, meno di dieci per l’esattezza. Del resto, l’antropologo e psicologo Robin Dunbar negli anni ’90 h spiegato che, nella propria vita, un uomo riesce a mantenere relazioni importanti con un massimo di 150 persone. La neocorteccia, infatti, non riesce a gestirne di più e così si finisce per perdere i contatti.

Secondo lo studioso, i migliori amici sono massimo cinque; poi c’è una seconda cerchia di persone con le quali si è in contatto almeno una volta al mese, poi una terza cerchia con cui ci si sente ancora di meno, e così via progressivamente, fino ad arrivare a quelle persone con le quali ci si sente solo per gli auguri alle feste.

Meglio poche amicizie ma valide dunque, anche se poi oggi su Facebook abbiamo centinaia di amici. Il numero, in realtà, è irrilevante. La maggior parte di loro, infatti, sono solo conoscenti: studi recenti hanno rivelato che sui social la maggior parte delle persone comunica con gli amici che poi frequenta davvero anche nella realtà ed è un modo per rafforzare il loro rapporto.

L’unico merito dei social è quello di farci rimanere in contatto con persone delle quali altrimenti avremmo perso le tracce: si recuperano così i contatti con i compagni di scuola, con i vecchi colleghi o con i parenti, anche se poi nella realtà non li vediamo spesso. Di certo i rapporti sui social saranno oggetto di nuovi studi; intanto, quel che sappiamo per certo è che tornare a frequentare gli amici di sempre ci farà bene, per recuperare l’allegria dopo questo brutto periodo.

(Credits: Getty Images)

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