03 Settembre 2021
La presentazione alla 78esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia di “Spencer” dedicato a Lady Diana, con una splendida Kristen Stewart e diretto da Pablo Larraín, ha rilanciato il tema della difficoltà di interpretare un ruolo difficile e per certi versi spigoloso, come quello della "Principessa Triste".
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Per questo realizzare lavori cinematografici su Lady Diana ha rappresentato negli anni una vera e propria sfida per registi e attrici.
Un’arma “a doppio taglio”, che in passato ha portato consensi, ma anche critiche.
La prima a rivestire i panni di Lady Diana era stata Caroline Bliss per il film "Charles & Diana: A Royal Love Story", uscito quasi un anno dopo il matrimonio da faba della coppia, ma che non elettrizzò il pubblico. Vennero poi Catherine Oxenberg nel 1982 con la pellicola "The Royal Romance of Charles and Diana"; Nicola Formby nel 1992 protagonista di "The Women of Windsor" e Julie Cox nel 1996interprete de "La principessa triste", definito il più brutto dei film dedicati a Diana.
Persino la grande attrice Naomi Watts, che nel 2013 interpretò "Diana – La storia segreta di Lady D", andò incontro ad aspre critiche.
A riconciliare la "Principessa del Popolo", come l’aveva definita Tony Blair alla notizia della sua morte, con l’opera audiovisiva poteva essere solo Peter Morgan, nella quarta stagione di "The Crown".
La protagonista della serie Emma Corrin, è in lizza anche per l’Emmy insieme a Elizabeth Moss per "The Handmaid’s Tale" e la collega "Olivia Colman" di "The Crown", è riuscita, infatti, a rendere giustizia a molte sfaccettature di un personaggio complesso come Diana.
(Foto Getty Images)
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