22 Ottobre 2018
Lo straordinario talento di Leonardo da Vinci? Potrebbe essere dovuto (anche) a un disturbo alla vista. A sostenere questa teoria è Christopher Tyler, neuro-scienziato visivo presso la City University of London.
Esaminando alcune opere di Leonardo da Vinci, tra cui il Salvator Mundi (in foto) e l'Uomo Vitruviano, il professor Tyler ha notato un allineamento non corretto degli occhi, detto in termini medici "exotropia", che spesso altera la visione tridimensionale. L'exotropia fa parte dei disturbi della vista classificati come strabismo.
Secondo Tyler gran parte dei ritratti eseguiti da Leonardo mostrano segni di allineamento non corretto degli occhi, tranne l'Uomo Vitruviano. Segno che Leonardo potesse essere affetto a tratti da exotropia, quando era particolarmente affaticato o disattento.
Ma non mettere a fuoco esattamente la visione tridimensionale, come accadeva in questi casi a Leonardo, poteva dimostrarsi un vantaggio per un pittore. Chi dipinge infatti ha bisogno di una visione bidimensionale, data la superficie piatta su cui deve esercitare la sua opera. E' questo il motivo per cui numerosi artisti preferiscono chiudere un occhio mentre dipingono: per poter ritrarre con più efficacia i dettagli su due dimensioni (la visione con due occhi dà invece senso di tridimensionalità all'oggetto osservato).
Grazie alla sua exotropia a intermittenza, Leonardo, sempre secondo il professor Tyler, poteva invece passare con facilità da una visione in 3D a una in 2D.
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