25 Novembre 2020
Donne e arte: un rapporto che solo adesso si inizia a esplorare nei dettagli. Per molto, troppo tempo le donne sono state relegate a semplice modelle o, nel migliore dei casi, a muse ispiratrici. E intanto venivano chiuse loro le porte delle accademie e le loro opere erano considerate di qualità inferiore rispetto a quelle firmate da uomini.
A raccontare questa storia, fatta di opere e ideologie, grandi personalità e immagini forti, è una affascinante mostra che il Museo del Prado a Madrid dedica alle donne. Il titolo, "Invitadas" (Invitate), esprime bene l'idea che si aveva delle donne nell'arte: invitate, dunque presenze fugaci, per lo più convocate su invito di qualcuno, naturalmente un uomo, un'istituzione, un sovrano. L'esposizione narra proprio come le istituzioni pubbliche e il sistema artistico spagnolo fecero delle donne e delle artiste figure marginali.
La prima parte della mostra racconta come i pittori e gli accademici raffigurarono la donna: madre e moglie sempre virtuosa, esempio da seguire. O ribelle, e dunque giustamente punita nei quadri di soggetto biblico o storico. Anche le modelle erano considerate delle poco di buono e nella migliore delle ipotesi donne frivole e superficiali. Così, l'arte impose un modella di donna sottomessa e ubbidiente, come desiderava la società patriarcale e maschilista del tempo.
La seconda parte narra delle donne artiste, che potevano appena collaborare con gli uomini (padri o mariti artisti) preparando loro tele e colori, o erano tollerate solo se dipingevano fiori, nature morte, miniature, considerati un'arte minore, pure e e semplici decorazioni per la casa. Spazio è dato infine ad alcune Regine illuminate (come Maria Cristina di Borbone e la figlia, la regina Isabella II) che sostennero le pittrici e insistettero perché i musei nazionali accogliessero finalmente opere firmate da donne.
Nel video, la mostra.
(Foto Getty Images)
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