L'Urlo di Munch è in pericolo! Sta perdendo i suoi colori originali

Il celebre dipinto di Edvard Munch, "L'Urlo", sta sbiadendo inesorabilmente. Rischiamo di perderlo per sempre?

20 Febbraio 2020

Il celebre dipinto "L'Urlo" di Edvard Munch sta perdendo i suoi colori originali

È un dipinto celebre e dal forte impatto visivo. Stiamo parlando de "L'Urlo" di Edvard Munch, pittore norvegese di fama internazionale. Questo capolavoro dell'arte pittorica si trova oggi sotto la luce dei riflettori perché sta scomparendo. Realizzato nel 1910, Munch ha utilizzato una pittura che, a causa prolungata esposizione nel tempo, sta perdendo tutta la sua forza e intensità. I colori stanno cambiando e quello che prima era un giallo tendente all'arancio sta diventando bianco. Una perdita che non può essere quantificata, né a livello economico né a livello artistico. 

In pratica i pigmenti usati dall'artista non stanno resistendo e si stanno ossidando: un processo che gli studiosi definiscono irreversibile. È dal 2012 che gli esperti stanno monitorando l'opera e stanno cercando di trovare una soluzione per fare vivere ancora questo splendido dipinto, metafora dell'animo umano, delle difficoltà e del disagio che ognuno di noi può provare. La sua carica emotiva e pittorica è straordinaria e non possiamo permetterci che si deteriori di più. 

La parte più colpita del quadro è quello intorno alla bocca della figura che urla. Praticamente la parte più importante della tela. Anche il cielo e il corso d'acqua che scorre si stanno deteriorando. A livello chimico ecco quello che sta succedendo. Munch ha usato il sulfuro di cadmio giallo, che si è ossidato in due composti chimici bianchi, il solfato di cadmio (un sale) e il carbonato di cadmio.

Quello che sta succedendo a "L'Urlo" non è una cosa insolita. Come spiega la scienziata che sta analizzando il fenomeno, molti dei dipinti realizzati tra il 1880 e il 1920, avrebbero lo stesso problema. Le soluzioni oggi disponibili per riportare il quadro al suo originario splendore non sarebbero percorribili. Non si possono recuperare le colorazioni di una volta e non si può neanche coprire con un nuovo colore. All'epoca, gli artisti cercavano sempre nuove sfumature per donare alle loro creazioni una maggiore forza. Era attraverso il colore, infatti, che esprimevano il messaggio che volevano portare all'esterno. Il colore era, e lo è tuttora, l'arma a loro disposizione per donare al mondo bellezza con una pennellata. Purtroppo queste sperimentazioni cromatiche non erano venivano testate. E questo è il risultato. 

Anche Van Gogh se ne era reso conto, e in una lettera indirizzata al fratello Theo aveva anticipato: "Ho appena controllato. Tutti i colori che sono diventati di moda con gli Espressionisti non sono stabili". 

Una possibile soluzione potrebbe arrivare dalla restaurazione digitale, che potrebbe far rivivere i colori originali attraverso lo schermo di uno smartphone. Ma non sarebbe la stessa cosa che ammirare un capolavoro del genere dal vivo. 

(Foto Getty Images)

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