03 Maggio 2016
Secondo una recente ricerca Doxa, la pasta piace al 90% degli italiani. Dunque, perché dirle di no, pensando che faccia ingrassare o sia poco sana? Ecco tutti i motivi per non rinunciare a questo alimento e i consigli per consumarla al meglio, secondo Starbene.it.
La pasta al dente rende l’amido digeribile più lentamente ed evita i picchi glicemici. Inoltre, causa una digestione più lenta, rendendo sazi più a lungo. Se invece la pasta è molto cotta, l’amido si digerisce rapidamente e causa un’impennata degli zuccheri nell’organismo.
L’accorgimento è di consumarne 80 g a porzione (per quella secca) e 100 gr a porzione (per quella fresca) e non consumarla più di una volta al giorno.
La pasta non va insaporita con sughi grassi, ma con verdure tagliate a pezzetti e un filo d’olio vergine d’oliva.
La pasta integrale è più ricca (fino a 5 volte) di fibre della pasta realizzata con farine raffinate e contiene più fitoestrogeni, polifenoli e vitamina E. Le fibre inoltre ostacolano l’assorbimento di grassi e zuccheri. È invece da evitare se si hanno carenze di vitamine e minerali, o se si aspetta un bambino. Infatti la pasta integrale rallenta l’assorbimento di calcio, ferro e acido folico.
Quando si acquista una confezione di pasta, è bene controllare l’etichetta. Le qualità migliori contengono almeno 13, 14 g di proteine e sono state prodotte con essiccatura lenta.
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