08 Aprile 2016
La pizza è uno dei piatti più amati in Italia e all’estero, ma è facile imbattersi in pizze scadenti (o addirittura malsane) e pizzerie poco raccomandabili (già il programma tv Report aveva affrontato il problema). Ecco, consigliati dal sito greenme.it, i punti a cui prestare molta attenzione.
Il fumo nero è infatti cancerogeno e non deve entrare in contatto con la pizza. Inoltre, per mantenere costante la temperatura nel forno e non creare fumo, è bene cuocere solo tre pizze per volta. Le pizze con un fondo di farina bruciata non andrebbe mangiata.
L’impasto dovrebbe essere fresco, non surgelato. La lievitazione naturale rende infatti la pizza più digeribile, non causa gonfiore e riduce la quantità di glutine del piatto.
La farina raffinata può causare un aumento della glicemia, con incremento dell’insulina , fattori che predispongono a un accumulo maggiore di grassi nell’organismo. La farina integrale è invece ricca di sali minerali, vitamine e polifenoli.
È il pomodoro che andrebbe utilizzato, perché ricco di antiossidanti e licopene.
A volte negli impasti precotti o surgelati è presente un’alta percentuale di olio di palma. Sinceratevi che l’olio utilizzato in pizzeria sia quello extravergine d’oliva.
Va assolutamente evitato quello grigio, in cartone riciclato. È anche vietato per legge, perché può contenere inchiostro e contaminare la pizza. Il cartone da utliizzare è invece quello in pura cellulosa.
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