19 Febbraio 2016
È un’annosa polemica: il cibo, soprattutto le verdure, è da preferirsi cotto o crudo? La credenza comune è che crudo mantenga inalterate le sue capacità nutrizionali, ma non sempre è così. Scopriamo, grazie ai consigli del sito healthydietbase.com, come vanno davvero le cose.
In primo luogo, è vero, la cottura causa la perdita di nutrienti, soprattutto nelle verdure. In genere si perde il 30% delle vitamine e il 15% dei minerali, che sono solubili in acqua. Per evitare che questo accada, basta evitare di bollire le verdure e preferire metodi di preparazione come il vapore, il sauté o la griglia.
Cottura o no?
A favore della cottura però gioca un elemento importante: il calore della cottura attiva alcuni nutrienti, come la Vitamina A, il calcio, il ferro e il licopene (un potente antiossidante), che così sono assorbiti meglio dal nostro organismo. Cuocere le verdure ha un altro vantaggio: molte infatti, come spinaci e broccoli, durante la cottura perdono volume, dunque bisogna mangiarne molte di più per sentirsi sazi, con il conseguente effetto positivo di fare il pieno di minerali e vitamine.
Ecco alcune linee guida per orientarsi al meglio, tra crudo e cotto: asparagi, peperoni, cipolle e broccoli andrebbero preferibilmente consumati crudi. Barbabietole, funghi, spinaci sono da consumare cotti. Inoltre, la cottura abbassa le proprietà di alcuni vegetali di prevenire le forme tumorali. Ecco perché cavolfiori e broccoli, che sono ricchi di queste proprietà, vanno preferiti crudi o quanto meno appena scottati.
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